IL CALCIO ITALIANO NEL MONDO
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SUBBUTEO
Il Subbuteo è un gioco da tavolo nel
quale viene riprodotto, in
miniatura, il gioco del calcio. Il
gioco nacque in Gran Bretagna nel
1947 da un'idea dell'ornitologo
Peter Adolph, che riprendeva, però,
quella di un gioco già esistente
dagli anni trenta, il New Footy,
creato da W.L. Keelings.
Originariamente Adolph avrebbe
voluto chiamare il gioco The Hobby;
il termine in inglese significa
"passatempo", ma designa anche una
specie di falco diffuso in Europa,
il lodolaio. Dal momento che il
termine "Hobby", secondo l'Ufficio
Brevetti inglese, non era
registrabile, l'inventore del gioco
prese in prestito parte del nome
scientifico: quello di Falco
subbuteo. Il gioco ha avuto grande
diffusione anche in Italia
soprattutto durante gli anni
settanta e ottanta. Nel corso degli
anni novanta l'azienda produttrice
del gioco (la Subbuteo Sports Games
Ltd, compagnia della Waddingtons
Games), fu acquisita dall'azienda
statunitense produttrice di
giocattoli Hasbro la quale, però,
nel 2000 interruppe la produzione
del gioco considerandolo non più
competitivo nei confronti dei nuovi
videogiochi di argomento calcistico.
La produzione del gioco è
continuata, in Italia, fino al 2003
grazie ad una licenza concessa al
distributore locale, la ditta Edilio
Parodi, che ha inoltre creato una
nuova versione del gioco da tavolo
chiamata "Zëugo" (gioco in
genovese). Il marchio Subbuteo è
ricomparso ufficialmente in Italia
nel 2009, grazie a una collana edita
dalla Fabbri Editorisu licenza
Hasbro e distribuita nelle edicole.
In Italia esiste un movimento
organizzato, detto "Old Subbuteo",
che tende a replicare il medesimo
gioco degli anni settanta e ottanta
utilizzando materiali dell'epoca
oppure fedeli riproduzioni attuali.
Inoltre la Federazione Italiana
Sportiva Calcio da Tavolo (di
seguito FISCT) a partire dal 2013 ha
creato un circuito denominato "Subbuteo"
nel quale è possibile gareggiare con
materiali dell'epoca o repliche. Nel
2012 la Hasbro tentò di
rivitalizzare il marchio Subbuteo
proponendo il prodotto sulla
falsariga delle prime figurine
Subbuteo di cartone e distribuendo
nelle edicole bustine per completare
le formazioni da schierare. Il
tentativo si rivelò un errore di
merchandising per un prodotto che è
sempre stato commercializzato come
gioco pronto, e venne quindi
abbandonato. Successivamente
l'azienda commercializza di nuovo,
con un catalogo di proposte minimo,
le tradizionali composizioni dello
scatolame Subbuteo apportando le
ormai ben note modifiche alle
figurine dei calciatori nel nuovo
materiale antiurto in voga in buona
parte dei prodotti di calcio da
tavolo.
Come nel calcio vero e proprio le
squadre sono composte da undici
giocatori; nel gioco da tavolo
questi ultimi sono rappresentati da
miniature in plastica riproducenti
le fattezze di giocatori di calcio e
appoggiati a una basetta semisferica
appesantita da un piccolo peso
all'interno che permette, con un
"tocco a punta di dito" che richiede
una particolare destrezza, di
spostarli e di calciare una sfera in
plastica rappresentante il pallone
di calcio che è notevolmente più
grande rispetto ai giocatori (esiste
comunque una versione ridotta) e,
abbassando il baricentro della
miniatura, di mantenerli in piedi al
termine dell'azione. Il portiere
(generalmente riprodotto in
posizione di parata) viene invece
manovrato dal giocatore per mezzo di
un'apposita asticella. In
particolare nei tornei, per favorire
lo scivolamento, vengono usati dei
lucidi da applicare sotto la basetta
delle miniature. Le regole di
Subbuteo sono adattate ma del tutto
simili a quelle del regolamento
sportivo calcistico reale. Il gioco
si svolge su una superficie di forma
rettangolare originariamente di
panno verde di circa 140 cm per 91
cm rappresentante un campo di calcio
che di norma viene fissata a un
tavolo. I giocatori mantengono il
possesso della palla finché la
miniatura colpita entra in contatto
con la palla e quest'ultima non
tocca successivamente una miniatura
dell'avversario, anche se la stessa
non può essere colpita per più di 3
volte consecutivamente dalla stessa
miniatura. I tiri in porta possono
essere effettuati una volta che la
palla supera la "linea di tiro", una
linea parallela alla linea di fondo
distante da questa una trentina di
centimetri. I portieri sono
attaccati ad un'asticella che spunta
dietro la rete della porta; il
giocatore deve, maneggiandola,
impedire che la palla tirata superi
la linea di porta. Per modificare la
disposizione in campo delle squadre
è possibile spostare una o più
miniature quando l'azione sta per
riprendere (ad esempio se ne possono
muovere tre a testa prima di un
calcio d'angolo). Se con una
miniatura anziché la palla si va a
colpire una miniatura avversaria si
commette un fallo e il gioco
ricomincia con una punizione per
l'altra squadra. Il modo corretto di
effettuare un colpo a punta di dito
prevede che la miniatura sia colpita
con l'unghia del dito indice o medio
senza fare leva sul pollice ma solo
sulla superficie di gioco e senza
muovere il polso. La miniatura che
si intende giocare deve trovarsi in
posizione verticale.
La scatola base (più economica
rispetto alle fornite edizioni
deluxe) contiene generalmente solo
gli accessori strettamente utili a
disputare una partita, come un panno
verde rappresentante il terreno di
gioco, le porte, i palloni e due
squadre generiche (la "squadra
rossa" e la "squadra blu"). Ma è
possibile, grazie ai centinaia di
accessori disponibili, trasformare
il tavolo in un vero e proprio
stadio, con tribune piene di
spettatori, tabellone segnapunti,
recinto per il campo, panchine,
riflettori per "partite notturne",
telecamere della Pay TV,
miniaturerappresentanti le tipiche
figure presenti a bordo campo
(raccattapalle, poliziotti,
allenatore, riserve in tuta). Il
Subbuteo è famoso anche per la vasta
disponibilità di squadre con maglie
reali, sia nazionali sia di club.
Questa ricchezza di materiale spinge
gli appassionati al collezionismo
(oggi i prezzi per i pezzi più rari
sono altissimi: una squadra può
anche superare i 300 euro) e molti
di essi sono, più che giocatori,
collezionisti. Originariamente le
divise dei calciatorini erano
dipinte a mano e molti giocatori le
personalizzavano, aggiungendo numeri
e particolari tipici delle casacche
ufficiali; successivamente sono
state messe in commercio squadre con
figurini e divise intercambiabili e
riproducenti le fattezze dei
giocatori delle reali squadre di
calcio.
A partire dai primi anni Settanta la
Waddington, produttrice britannica
del Subbuteo, organizzò delle
competizioni internazionali dedicate
al gioco in punta di dito. Il torneo
che diede avvio a una lunga
tradizione di competizioni
internazionali fu il 1º Campionato
Mondiale Subbuteo, organizzato a
Londra il 22 e il 23 agosto 1970.
Dal 1970 fino al 1990, in
concomitanza con i mondiali di
calcio, la Waddington organizzò
continuativamente i mondiali di
Subbuteo, a cui si aggiunse, a
partire dal 1980 e fino al 1992,
anche il Campionato Europeo. Nel
mondo numerosissime erano le
federazioni nazionali di Subbuteo,
diffuse non solo in Europa, ma anche
negli Stati Uniti, in Canada e in
Australia. Tutte le federazioni e
associazioni nazionali di Subbuteo,
facevano comunque capo alla FISA,
Federation International Subbuteo
Association.
In Italia i tornei e le
manifestazioni agonistiche furono
organizzate prima dalla FICMS
(Federazione Italiana Calcio in
Miniatura Subbuteo) e
successivamente dall’AICIMS
(Associazione Italiana Calcio in
Miniatura Subbuteo). Anche per
quanto riguarda l'aspetto agonistico
del gioco fondamentale fu il ruolo
di Edilio Parodi, importatore e
distributore in Italia del gioco.
Negli anni d'oro i tornei di
Subbuteo in Italia erano
frequentissimi, ma il sogno dei
subbuteisti italiani era
indubbiamente partecipare e
conquistare il Guerin Subbuteo. Il
Guerin Subbuteo, organizzato per la
prima volta nel 1978 ad Arenzano (Ge)
nei pressi dei locali del "Lido", è
stato per quasi vent'anni la
maggiore manifestazione di Subbuteo
a carattere nazionale. Organizzato
in collaborazione tra Parodi e il
settimanale calcistico Guerin
Sportivo, era aperto a tutti poiché
si svolgeva attraverso una prima
fase di selezione regionale e una
fase finale di carattere nazionale,
suddivisa nelle due categorie
juniores e seniores. Di pari
prestigio era anche il Campionato
italiano, organizzato per la prima
volta nel 1974 ad Arenzano, in
provincia di Genova; tutti i più
grandi giocatori di Subbuteo
italiani hanno almeno una volta
iscritto il loro nome nell'albo
d'oro di uno di questi tornei, o
nell'albo d'oro del Torneo
Primavera, storico torneo
organizzato annualmente a Genova in
occasione della Fiera campionaria.
Tra i più forti giocatori bisogna
certamente ricordare Stefano
Beverini, Carlo Giovannella, Andrea
Piccaluga, Edoardo Bellotto, Davide
Massino, Mario Baglietto (campione
del mondo categoria juniores nel
1982), ma soprattutto Renzo Frignani,
il quale fu per ben sei volte
vincitore del Guerin Subbuteo, ma fu
soprattutto Campione del Mondo nel
1982 a Barcellona e Campione
d'Europa due anni più tardi a
Parigi. Ai club era invece destinata
la Coppa Italia, organizzata dal
1977 al 1983, e poi sostituita dal
1984 con il Campionato Italiano
Subbuteo per squadre di club,
suddiviso in una serie A di
carattere nazionale e una serie B di
carattere regionale.
Dopo i mondiali del 1990, svoltisi a
Roma, e gli Europei tedeschi di
Amburgo nel 1992, l'organizzazione
agonistica del Subbuteo gestita
dalla Waddington andò in crisi,
generando un lento passaggio dei
migliori giocatori verso la ETF
European Table Football, nonostante
l'ultimo tentativo di organizzare
negli Stati Uniti, per la prima
volta oltre oceano, il settimo
Mondiale di Subbuteo, in
concomitanza con i mondiali di
calcio di USA 1994.
Negli stessi anni infatti oltre ai
tornei di Subbuteo, si era
sviluppata una serie di
manifestazioni di grande importanza
organizzate dalla ETF, nella quale
non era imposto l'uso esclusivo di
materiale marchiato Subbuteo. Da
questo movimento, che si era ormai
consolidato con una lunga tradizione
agonistica, e dalla scissione della
struttura agonistica del Subbuteo
nacque l'attuale calcio da tavolo,
che deriva ovviamente dal Subbuteo
ma ne ha modificato i materiali
(basi e portieri) e il regolamento,
con l'intento di trasformare il
gioco in un'attività sportiva
codificata e riconosciuta, che fa
oggi riferimento alla FISCT in
Italia (Federazione Italiana Sport
Calcio da Tavolo) e
internazionalmente alla FISTF (Federation
International Sports Table Soccer).
La nazionale azzurra dominando nelle
varie competizioni internazionali da
anni nelle varie categorie (Open,
Veterani, Under 19, Under 15, Under
12 e Femminile), è al primo posto
nel ranking mondiale della
disciplina.
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Nelle competizioni internazionali per clubs (Champions League ed Europa League), l'Italia la fa da padrona. In particolar modo con la squadra di Reggio Emilia dei Fratelli Bari, dominatrice nella Champions League.