IL CALCIO ITALIANO NEL MONDO
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CALCIO
Il Calcio è uno sport di
squadra giocato con un pallone
sferico su un campo di gioco
rettangolare, con due porte. È
giocato da due squadre composte da
11 giocatori. Dieci di essi possono
toccare il pallone solo con i piedi,
il corpo e la testa; uno solo posto
a difesa della porta (e perciò detto
"portiere"), può toccare il pallone
anche con mani e braccia, solamente
se il pallone si trova in area di
rigore. L'obiettivo del gioco è
quello di segnare più punti (detti
gol o reti) della squadra
avversaria, facendo passare il
pallone fra i pali della porta
avversaria. La durata di una partita
è di 90 minuti, divisi in due tempi
da 45' ciascuno più un eventuale
recupero. È uno sport fisico e
tecnico e, praticato a livello
professionale, ha un rilevante
aspetto tattico. È diventato lo
sport più popolare al mondo (sia per
il numero di persone che lo giocano,
sia per il numero di spettatori)
perché è basato su norme semplici,
perché si gioca solo con un pallone
senza altre attrezzature particolari
e perché può essere adattato ai
luoghi e alle situazioni più
diverse. La sua origine è antica, ma
la versione moderna e codificata del
calcio è nata in Inghilterra nel XIX
secolo. Da allora il calcio si è
diffuso prima in Europa poi in Sud
America e quindi nel resto del
mondo. Le partite di calcio sono
giocate a livello amatoriale e
professionistico. Nel calcio
professionistico i calciatori sono
undici e la correttezza del gioco è
fatta osservare da un ufficiale di
gara (l'arbitro) e dai suoi
assistenti (guardalinee, giudici di
porta e quarto uomo). Rientra nelle
discipline olimpiche dalla seconda
edizione. La competizione calcistica
più importante è la Coppa del Mondo
FIFA, che si disputa ogni quattro
anni sotto l'egida della Fédération
Internationale de Football
Association (FIFA), il massimo
organismo calcistico mondiale. Si
tratta dell'evento sportivo più
seguito in assoluto.
La parola calcio deriva dal
latino «calx» che significa
calcagno, tallone e la sua
derivazione «calciare» che
indica la percossa data col
piede.
La Storia: il predecessore
più simile al calcio
attuale, di cui si hanno
tracce fin dal II e III
secolo a.C., fu il cinese
tsu' chu[8] o cuju (蹴鞠T,
cùjúP, letteralmente "palla
spinta con il piede"), un
allenamento militare nel
quale si doveva calciare una
palla, riempita con piume e
capelli, tra due canne di
bambù: la porta non superava
i 30–40 cm di larghezza.[8]
Circa 500 o 600 anni dopo,
in Giappone si giocava il
kemari (tuttora praticato),
nel quale l'obiettivo dei
giocatori, disposti in
cerchio, era evitare che la
palla toccasse terra. Nella
Grecia del IV secolo a.C. si
giocava l'episciro (dal
greco episkyros); nella
successiva epoca Romana
prese il nome di harpastum,
nel quale due fazioni
dovevano portare una palla
oltre la linea di fondo
avversaria e nel quale
prevaleva l'aspetto
antagonistico e fisico
rispetto a quello puramente
agonistico. I riferimenti
successivi si trovano 700
anni dopo nel Medioevo, in
Italia, dove venne
probabilmente abbozzato il
gioco del calcio attuale
(anche se con
caratteristiche più simili
al rugby) e chiamato Calcio
in costume o fiorentino.
Nelle isole britanniche
questo sport antenato del
calcio, portato dai
conquistatori romani,
incontrò diverse
opposizioni: nel 1314 il
podestà di Londra lo
dichiarò fuorilegge, durante
la Guerra dei cent'anni fu
vietato a favore del tiro
con l'arco; venne
successivamente osteggiato
da parte dei Puritani nel
XVI secolo che lo
consideravano "frivolo". Lo
sport rimase comunque
praticato e non fu mai
soppresso del tutto, finché
non venne depenalizzato nel
1835 con il cosiddetto
Highway Act, che vietò il
gioco nelle strade pubbliche
ma lo rese possibile negli
spazi chiusi. La patria del
calcio moderno fu quindi
l'Inghilterra, e in
particolare i college
britannici. Il calcio nacque
infatti come sport d'élite:
il football fu inizialmente
praticato dai giovani delle
scuole più ricche e nelle
università. Le classi erano
sempre composte da dieci
alunni, e a questi si
aggiungeva il maestro che
giocava sempre insieme a
loro: nacque così la
consuetudine di giocare in
undici. Il "capitano" di una
squadra di calcio è quindi
una sorta di discendente del
maestro che, in quanto tale,
dirigeva la sua classe di
alunni. Le diverse scuole
britanniche giocavano ognuna
secondo le loro regole,
spesso basilarmente diverse.
Nel 1848, all'Università di
Cambridge, H. de Winton e
J.C. Thring, proposero e
ottennero di fare una
riunione con altri undici
rappresentanti delle varie
scuole e club inglesi (tra i
quali Eton, Harrow, Rugby,
Winchester e Shrewsbury) per
trovare un punto d'incontro.
La riunione durò otto ore e
produsse un importante
risultato: vennero infatti
stilate le prime basilari
regole del calcio, dette
anche Regole di Cambridge.
Il 24 ottobre 1857 a
Sheffield, Nathaniel
Creswick fondò la prima
squadra di calcio della
storia: lo Sheffield FC. Ma
il contributo di Creswick al
gioco del calcio non si
fermò qui: insieme a William
Prest scrisse nel 1858 le
Sheffield Rules (Regole di
Sheffield), che si andavano
ad aggiungere a quelle
precedenti e introducevano
nel gioco regole importanti
come la durata della partita
e la divisione della stessa
in due tempi. La città di
Sheffield può essere
considerata a tutti gli
effetti la madre del calcio
moderno dato che, dopo la
fondazione del primo club,
nella cittadina inglese si
giocò la prima competizione
di calcio della storia: la
Youdan Cup, vinta dall'Hallam
FC, il secondo club di
calcio della storia. Pochi
anni dopo, il 26 ottobre
1863, a Londra, presso la
Free Mason's Tavern, venne
fondata la Football
Association, prima
federazione calcistica
nazionale che unificò
definitivamente il
regolamento. Queste scelte
posero fine al dubbio che
riguardava la parte del
corpo con la quale colpire
la palla: il nuovo
regolamento indicò
chiaramente il gioco con i
piedi e permise il gioco con
le mani solo nel momento in
cui era necessario catturare
un pallone chiaramente
indirizzato in porta, come
su un calcio di punizione
diretto. Queste regole
furono adottate da tutti
eccetto che dalla scuola di
Rugby, i cui rappresentanti
furono chiaramente a favore
di un gioco più fisico e che
consentisse di toccare il
pallone anche con le mani
(fondatore di questa
consuetudine, secondo la
tradizione, fu William Webb
Ellis). Si produsse così la
divisione che portò alla
nascita del rugby, sport che
prese il nome dalla scuola
che l'ha sviluppato; lo
sport codificato dalla
Football Association prese
il nome association
football, per distinguerlo
dal rugby football. Nel 1888
si tenne il primo campionato
inglese, secondo la formula
tuttora in vigore. Il calcio
si espanse a macchia d'olio:
in Inghilterra ben presto
divenne lo sport per
eccellenza della classe
lavorativa e non solo di
quella benestante, dato che
uno sport divertente,
semplice e stancante era
l'ideale per sfogarsi dopo
una settimana lavorativa.
Dall'Inghilterra, il calcio
moderno venne esportato
prima nelle vicine Scozia
(1873), Galles (1876) e
Irlanda del Nord (1880) e
successivamente in tutta
Europa o per opera degli
emigrati di ritorno
dall'Inghilterra stessa (che
furono tra i primi a
conoscere il football) o su
iniziativa degli stessi
inglesi che si trovavano
all'estero. Furono così
fondate le federazioni in
Europa e ovunque arrivava il
commercio inglese (come
Nuova Zelanda e Sud
America). Il fenomeno ormai
era di dimensioni
intercontinentali, e fu
necessario adattare le
istituzioni calcistiche e
chiarire in maniera più
dettagliata le regole: in
questi anni infatti,
continuavano a esistere
svariate interpretazioni del
gioco. Anche a questo scopo,
nel 1904 si costituì la
Fédération Internationale de
Football Association (FIFA),
cui si affiliarono le varie
Federazioni nazionali nate
nel frattempo. Secondo lo
studio "Big Count 2006",
svolto dalla FIFA nel corso
del 2006 e pubblicato nel
maggio 2007, in tutto il
mondo ci sono 265 milioni di
persone che praticano il
calcio di cui 38 milioni
tesserati per le varie
società. Includendo anche
gli arbitri e i funzionari
il totale delle persone
direttamente coinvolte nel
calcio raggiunge i 270
milioni, ovvero circa il 4%
della popolazione mondiale.
Il continente con più
giocatori in termini
assoluti è l'Asia (85
milioni di calciatori),
seguita da Europa (62),
Africa (46), America del
Nord (43), America del Sud
(27) e Oceania (0,5) mentre
in percentuale la maggior
diffusione si ha in Europa,
Nord e Sud America, dove le
persone coinvolte
rappresentano il 7% della
rispettiva popolazione
totale.
Le regole ufficiali del
gioco del calcio (in inglese
Laws of the Game, Regole del
Gioco) sono 17 e sono
pubblicate dalla FIFA, e
gestite dall'International
Football Association Board (IFAB),
all'interno della quale, fin
dalla sua nascita, una
proposta di cambio delle
regole deve raccogliere
almeno il 75% dei favori per
essere approvata. La regola
principale che caratterizza
e differenzia questo sport
rispetto al rugby e alla
pallamano è che la palla non
può essere toccata o colpita
con braccia e mani; per lo
più si usano i piedi ma ogni
altra parte del corpo
diversa da braccia o mani è
ammessa. Il giocatore
deputato al ruolo di
portiere è l'unico che può
toccare il pallone con le
mani, ma solo all'interno
della propria area di rigore
e se non gli viene passato
volontariamente coi piedi da
un compagno di squadra. Fino
al 1912 il portiere poteva
toccare il pallone con le
mani anche al di fuori della
propria area di rigore
purché all'interno della
propria metà del terreno di
gioco e fino al 1992 era
libero di controllare con le
mani qualsiasi passaggio di
un proprio compagno. Le
regole base sono da
applicarsi a tutti i livelli
del calcio, anche se sono
consentite alcune modifiche
a dimensioni del terreno di
gioco, dimensione peso e
materiale del pallone,
dimensioni delle porte,
durata dei periodi di gioco
e numero delle sostituzioni
per partite tra giocatori
con meno di 16 anni, donne,
calciatori veterani (oltre i
35 anni) o portatori di
handicap, a patto che
vengano rispettati i
principi fondamentali del
gioco. Altre modifiche,
invece, devono avere il
consenso dell'IFAB. Le prime
regole del calcio risalgono
all'8 dicembre 1863 quando
la neonata Football
Association approvò le 14
regole scritte da Ebenezer
Cobb Morley durante una
riunione alla Freemasons'
Tavern di Londra. Tuttavia
alcune squadre non
accettarono tali regole, in
particolare quelle di
Sheffield, che continuarono
a giocare con le norme che
avevano introdotto nel 1857.
Successivamente fu creata l'International
Football Association Board,
con lo scopo di redigere un
unico regolamento per il
calcio. Gradualmente le
regole furono riviste e
modificate fino a diventare
17. Nel 1930 le regole
furono riviste e
riorganizzate da Stanley
Rous e rimasero tali fino
alla successiva revisione
del 1997. Le odierne 17
regole riguardano: Il
terreno di gioco; Il
pallone; I calciatori;
L'equipaggiamento dei
calciatori; L'arbitro; Gli
altri ufficiali di gara; La
durata della gara; L'inizio
e la ripresa del gioco; Il
pallone in gioco e non in
gioco; L'esito di una gara;
Il fuorigioco; Falli e
scorrettezze; I Calci di
punizione; Il calcio di
rigore; La rimessa dalla
linea laterale; Il calcio di
rinvio; Il calcio d'angolo.
In aggiunta alle 17 regole,
contribuiscono a
regolamentare il gioco del
calcio le norme aggiuntive
del regolamento e anche
numerose decisioni dell'IFAB
e altre direttive. Inoltre
non è una regola, ma una
modalità di comportamento
definita fondamentale per il
gioco del calcio, il fair
play, per il quale la FIFA
ha creato una campagna
d'informazione e stilato un
codice di condotta.
Una partita di calcio, che
dura 90 minuti e si disputa
in due tempi di 45 minuti
ciascuno, si svolge sotto il
controllo di un arbitro
(figura introdotta per la
prima volta nel 1891), che
ha «tutta l'autorità
necessaria per far osservare
le Regole del Gioco
nell'ambito della gara che è
chiamato a dirigere» e le
cui decisioni sono
inappellabili. L'arbitro è
coadiuvato da due assistenti
arbitrali e in alcune
partite anche da un quarto
ufficiale, che, qualora se
ne presenti la necessità,
può anche sostituire
l'arbitro, da un assistente
di riserva, atto a
sostituire uno dei due
assistenti in caso di
necessità e dal VAR, un
supporto tecnologico, in
alcune federazioni nazionali
e internazionali. Alcune
federazioni hanno adottato
anche gli arbitri di porta,
che controllano se la palla
ha superato completamente la
linea di porta e, in alcuni
casi, aiutano a decidere sui
contatti in area di rigore.
Terreno di gioco: il campo
di gioco si compone di 3
parti al suo interno: il
terreno di gioco, ovvero la
superficie rettangolare,
delimitata dalle linee
laterali e di porta, sulla
quale si svolge
effettivamente il gioco.
Dopodiché vi è il campo per
destinazione, ovvero una
fascia di terreno, dello
stesso materiale del terreno
di gioco, che si estende per
almeno un metro e mezzo
oltre le linee perimetrali.
Infine, si ha il recinto di
gioco, che si estende fino
alle recinzioni che
delimitano la zona per il
pubblico; nel recinto di
gioco sono incluse anche le
eventuali piste atletiche.
Il terreno di gioco è
delimitato con strisce
bianche, che contribuiscono
anche alla segnatura delle
due aree di rigore, del
centrocampo, e delle aree
d'angolo. Al centro di
ciascun lato minore del
terreno di gioco sono
situate le porte. Le linee
sono parte integrante del
terreno di gioco. Esse
possono essere tracciate con
gesso bianco sui terreni in
erba ed in terra battuta,
con segatura nel caso di
terreno bagnato, con polvere
di carbone sui terreni
innevati. Sui terreni in
erba sintetica viene
utilizzata una vernice
bianca non tossica. Tutte le
linee devono avere la stessa
larghezza, massimo 12 cm. La
lunghezza del terreno di
gioco in partite
internazionali deve essere
tra i 100 e i 110 metri, e
la larghezza tra i 64 e i 75
metri. Per le altre partite
i limiti sono un po' più
elastici: dai 90 ai 120
metri di lunghezza e tra i
45 e i 90 metri di
larghezza. La forma del
campo deve essere comunque
rettangolare, con linee
laterali più lunghe delle
linee di porta. Si adottano
tuttavia molto spesso le
indicazioni per le gare
internazionali; da qualche
anno, inoltre, la FIFA ha
consigliato le misure
standard di 105 metri di
lunghezza per 68 di
larghezza. Il campo è diviso
in due metà da una linea
mediana che passa attraverso
il centro del campo e
incontra il centro di
ciascuna linea laterale. Nel
punto del centrocampo è
tracciata una circonferenza
con raggio di 9,15 metri.
Perpendicolare alla linea di
porta sono disegnate due
linee distanti 5,50 metri da
ciascun palo e sono unite da
una linea parallela alla
linea di porta. L'area
delimitata da queste linee è
definita area di porta.
Perpendicolare alla linea di
porta sono disegnate altre
due linee distanti 16,50
metri da ciascun palo unite
da una linea parallela alla
linea di porta. L'area
delimitata da queste linee è
definita area di rigore. Al
centro dell'area di rigore
c'è un punto distante 11
metri dal centro della
porta, il dischetto del
calcio di rigore. Fuori
l'area di rigore è disegnato
un arco distante 9,15 metri
dal punto del calcio di
rigore. Ad ogni angolo del
campo è collocata una
bandierina di altezza
inferiore a 1,5 metri.
All'interno di ogni angolo
del campo è disegnato un
quarto di cerchio con un
raggio di 1 metro. Una porta
con due pali verticali e una
traversa orizzontale è
collocata al centro della
linea di porta. Il materiale
della porta deve essere tale
da non causare pericolo ai
giocatori e deve essere di
colore bianco. La distanza
tra i pali deve essere di
7,32 metri e la distanza dal
bordo inferiore della
traversa al suolo deve
essere di 2,44 metri. Pali e
traversa hanno uno spessore
non superiore ai 12 cm.
Il pallone: secondo le
Regole di Gioco, la palla
deve avere una forma sferica
e realizzata in pelle o
altro materiale adatto ed ha
una circonferenza di non più
di 70 centimetri e di almeno
68 cm. Il peso non deve
superare i 450 grammi e non
inferiore a 410 grammi ad
inizio partita. Inoltre, la
pressione all'interno del
pallone dovrebbe essere da
0,6 a 1,1 atmosfere. Se
durante la partita la palla
scoppia o diventa
irregolare, la gara viene
interrotta e riavviata con
il nuovo pallone che viene
posizionato nel punto in cui
la palla originaria è
diventata difettosa, a meno
che il gioco sia stato
fermato all'interno
dell'area di porta, nel qual
caso l'arbitro lascia il
nuovo pallone cadere nella
linea dell'area di porta, al
punto più vicino in cui si
trovava la palla originaria
quando il gioco è stato
interrotto. Se la palla
scoppia o diventa irregolare
nel corso di un calcio di
punizione o un calcio di
rigore, il calcio è
ripetuto. Non si può
cambiare la palla durante la
partita senza il permesso
del direttore di gara.
I calciatori: ogni squadra
gioca con un massimo di
undici giocatori, uno dei
quali è il portiere. Poi ci
sono i panchinari per
sostituire i titolari in
caso di necessità durante il
gioco. Il numero massimo di
modifiche consentite sulla
maggior parte dei campionati
internazionali e locali è di
tre per ogni squadra. In
altri concorsi o in partite
amichevoli questo numero può
variare. Le ragioni più
comuni per cambiare un
giocatore possono essere: un
infortunio, la stanchezza,
l'inefficacia del giocatore
stesso, un cambiamento nelle
tattiche del gioco o, se il
risultato è favorevole verso
la fine della partita, il
desiderio di guadagnare
tempo. Il giocatore che è
stato sostituito di solito
non può prendere
ulteriormente parte al
gioco. L'International
Football Association Board
raccomanda che una partita
non dovrebbe continuare se
ci sono meno di sette
giocatori in una delle due
squadre.
L'equipaggiamento dei
calciatori: I giocatori
devono indossare: maglia,
pantaloncini, calze, scarpe
e parastinchi. I portieri
possono indossare abiti
lunghi o corti. La maggior
parte dei giocatori indossa
scarpe con tacchetti(non di
ferro) anche se il
regolamento non lo richiede
obbligatoriamente. Il
portiere deve indossare
indumenti di colore diverso
rispetto alla loro squadra e
all'arbitro. Sotto i
pantaloncini possono essere
indossati dei collant dello
stesso colore. I parastinchi
devono essere coperti dalle
calze e fatti di materiale
che fornisce protezione. Le
regole del gioco vietano
l'uso di oggetti che possono
arrecare danno.
Arbitro: la partita di
calcio è controllata da un
arbitro con piena autorità
di far rispettare le Regole
del Gioco, le cui decisioni
sono definitive. Si muove
intorno al campo con un
fischietto e facendo segni
con le mani.
Altri ufficiali di gara:
l'arbitro riceve l'aiuto di
due assistenti, che corrono
lungo le linee laterali e
indicano le violazioni con
una bandierina. A livello
professionistico c'è un
quarto uomo che assiste il
primo arbitro e lo può
sostituire in caso di
necessità.
La durata della gara: una
partita di calcio è
costituita da due tempi di
45 minuti ciascuno. Il tempo
non si ferma quando la palla
è fuori gioco. Tra un tempo
e un altro c'è un
intervallo, che di solito
dura 15 minuti. L'arbitro è
il cronometrista ufficiale
della manifestazione e può
aggiungere ulteriori minuti
a causa del tempo perso
sulle sostituzioni,
infortuni o di altre
interruzioni di gioco. Il
recupero è indicato come
"tempo di recupero". La
durata di questo tempo è a
discrezione del direttore di
gara. Solo l'arbitro segnala
la fine della gara. Il
quarto uomo informa i
giocatori e spettatori, con
un cartello che indica il
numero di minuti di
recupero. Questo numero può
essere esteso dall'arbitro.
In alcuni casi, in cui
bisogna designare
assolutamente un vincitore,
il gioco può essere esteso
oltre la fine di 90 minuti,
in modo da giocare per più
tempo detto supplementare.
Se ancora nessun vincitore è
emerso, si va ai calci di
rigore. Nelle gare ad
eliminazione diretta in cui
ci sono partite di andata e
ritorno, il punteggio totale
delle due gare determina la
qualificazione. Quando il
punteggio totale per ciascun
gruppo è pari, può essere
applicata la regola del goal
in trasferta per determinare
il vincitore. In questo caso
il vincitore è la squadra
che ha fatto più goal fuori
casa. Se il risultato è
ancora uguale, si va ai
supplementari o ai rigori.
Inizio e ripresa del gioco:
la partita di calcio si basa
su una serie di regole e si
gioca con un pallone da
calcio. Con sorteggio prima
dell'inizio della partita si
decide su quale lato del
campo una squadra si vuole
posizionare e chi eseguirà
il calcio d'inizio. Il
pallone è posto sul punto
centrale del terreno di
gioco, dove infatti si trova
un cerchietto bianco. Prima
che il calcio d'inizio venga
eseguito, tutti gli
avversari devono trovarsi ad
almeno 9,15 metri (10 iarde
del sistema imperiale) di
distanza dal pallone, ovvero
fuori dal cerchio di
centrocampo. Tutti i
giocatori devono inoltre
trovarsi all'interno delle
proprie metà campo. Quando
tutti i calciatori hanno
preso posizione in
conformità alla regola,
l'arbitro emette il fischio
che autorizza l'esecuzione
del calcio d'inizio. Su
calcio d'inizio, il pallone
è in gioco quando viene
calciato. Fino a qualche
tempo fa il pallone doveva
essere mosso tassativamente
in avanti, ma dal Campionato
europeo di calcio 2016 il
regolamento, per quanto
riguarda ciò, è stato
modificato: il pallone può
essere quindi mosso in
qualsiasi direzione.
Il pallone in gioco e non in
gioco: la palla è fuori
gioco, cioè non in gioco,
quando ha superato la linea
di porta o laterale, sia a
terra o in aria e quando il
gioco viene interrotto
dall'arbitro. La palla è in
gioco, in tutti gli altri
casi, compresi i casi in cui
la palla rimbalza su un palo
o traversa o tocca la
bandierina. Quando la palla
è fuori gioco, il gioco
riprenderà con uno degli
otto metodi di riavvio a
seconda di come è andata
fuori dal gioco:
- Ripresa da centrocampo:
viene effettuata quando una
delle due squadre ha
segnato.
- Rimessa laterale: si
verifica quando la palla
oltrepassa la linea
laterale. È battuta con le
mani.
- Calcio di rinvio: si
svolge quando la palla passa
completamente la linea di
fondo campo e l'ultimo a
toccare la palla è stato un
calciatore della squadra
attaccante.
- Calcio d'angolo: si svolge
quando la palla passa
completamente la linea di
porta e l'ultimo a toccare
la palla è stato un
calciatore della squadra
difendente.
- Calcio di punizione
indiretto: gestito dalla
squadra avversaria per un
fallo. In caso di tiro in
porta, il gol non è valido
se non toccano la palla
almeno due giocatori, prima
che questa varchi la linea
di porta.
- Calcio di punizione
diretto: gestito dalla
squadra avversaria per un
fallo. La palla può essere
calciata direttamente in
porta.
- Rigore: si batte quando si
subisce fallo nell'area di
rigore.
- Palla lasciata cadere: si
verifica quando l'arbitro
interrompe il gioco per
infortunio di un giocatore o
altre interferenze.
L'esito di una gara: lo
scopo del gioco è di far
entrare il pallone
(originariamente una palla
di cuoio) nella porta
avversaria, delimitata da
due pali verticali congiunti
nella parte superiore da una
traversa. Se per errore un
giocatore di una squadra
mette il pallone nella
propria porta allora si
segna un autogol. Gli
attaccanti cercano di creare
azioni da gol attraverso il
palleggio, il passaggio e il
tiro in porta, I difensori
cercano di riprendere il
controllo della palla
attraverso i contrasti o le
scivolate. Tutti i giocatori
sono liberi di muoversi in
mezzo al campo fino a che
non si interrompe il gioco
per un fallo, un fuorigioco
o una rimessa. Una partita
di calcio viene vinta dalla
squadra che nei 90 minuti di
gioco segna più gol di
quella avversaria. In caso
di uguale numero di reti
segnate, o se non sono stati
realizzati gol, la partita è
considerata pareggiata. In
competizioni che prevedano
l'eliminazione diretta ed
esigono quindi che la gara
abbia una vincente, si
ricorre di solito a tempi
supplementari (due tempi
della durata massima di 15
minuti ciascuno) e, in caso
di ulteriore parità, si
passa ai tiri di rigore per
stabilire chi accede al
turno successivo.
Inizialmente, in caso di
pareggio, la squadra
qualificata veniva
determinata tramite il
lancio di una monetina.
Alcune varianti nel
meccanismo dei tempi
supplementari, introdotte
dalla seconda metà degli
anni novanta prevedevano: il
golden gol: la prima squadra
che segna nei supplementari
si aggiudica l'incontro e la
partita finisce
immediatamente. il silver
gol: la squadra che riesce a
terminare in vantaggio il
primo tempo supplementare si
aggiudica l'incontro senza
bisogno di disputare il
secondo tempo supplementare.
Queste modifiche
regolamentari sono state
abolite nel 2004. Nel caso
di partite di andata e
ritorno, quando la somma dei
risultati delle due gare dà
un pareggio la squadra
qualificata al turno
successivo (o eventualmente
vincitrice della
competizione in caso di
finale) può essere
determinata con la regola
dei gol fuori casa: si
qualifica la squadra che ha
segnato più gol in
trasferta.
Il fuorigioco: il fuorigioco
descritto nella regola 11
del calcio, è stato
progettato in modo tale che
un giocatore non può
ottenere un vantaggio vicino
alla porta avversaria,
quando c'è solo un giocatore
difendente tra lui e la
porta. Un giocatore non è in
posizione di fuorigioco se è
nella propria metà campo, se
è in linea con il penultimo
avversario o se è in linea
con gli ultimi due
avversari. Un giocatore in
posizione di fuorigioco
viene penalizzato solo se
tocca la palla o passa ad un
giocatore, che è attivamente
coinvolto nel gioco, a
giudizio del direttore di
gara. Un giocatore in
posizione di fuorigioco non
viene penalizzato se riceve
la palla direttamente da un
calcio di rinvio o rimessa
laterale. Nel caso di un
fuorigioco, l'arbitro
assegna un calcio di
punizione indiretto alla
squadra avversaria, che va
dal punto in cui è stato
commesso il reato. Il
fuorigioco è una delle prime
regole che sono state
stabilite nel calcio.
Considerata una delle più
complesse regole del calcio
e, talvolta, giocatori,
allenatori e tifosi mettono
in discussione le decisioni
prese dall'arbitro e dai
suoi assistenti in una
partita. Ci sono stati molti
tentativi di revisione di
questa regola da parte dell'International
Football Association Board
al fine di diventare
efficace e migliorare la
qualità del calcio come uno
spettacolo. Tuttavia, ogni
nuova revisione non è
facilmente digeribile.
Falli e scorrettezze: I
cartellini giallo e rosso: i
falli e le scorrettezze, nel
gioco del calcio, sono
infrazioni alle regole per
le quali l'arbitro deve
prendere i dovuti
provvedimenti contro il
calciatore reo del gesto;
nella fattispecie, i falli
sono tutte quelle azioni che
comportano l'interruzione
del gioco e l'assegnazione
di un calcio di punizione,
diretto od indiretto, o di
un calcio di rigore, in
favore della squadra
avversaria, mentre le
scorrettezze sono tutti
quegli atti o gesti
meritevoli di cartellino
(giallo o rosso): possono
esistere, quindi, anche
delle azioni che siano
contemporaneamente sia falli
che scorrettezze (come lo
spingere un avversario per
impedirgli di raggiungere
una posizione vantaggiosa,
che è un fallo perché
passibile di calcio di
punizione diretto, ed è
anche una scorrettezza
perché è passibile di
ammonizione). La trattazione
dei falli e delle
scorrettezze è disciplinata
alla Regola 12 del
Regolamento del Gioco del
Calcio. Gli allenatori,
vice-allenatori e altro
personale di una squadra
possono essere puniti con un
cartellino giallo o rosso, e
possono essere espulsi dalla
zona tecnica se si
comportano in modo
inappropriato. Se un fallo è
normalmente previsto,
l'arbitro può permettere di
continuare. Questo è noto
come "vantaggio". L'arbitro
può chiamare fallo se il
vantaggio previsto non si
verifica nel giro di pochi
secondi. L'autore del fallo
può essere punito per
cattiva condotta alla
successiva interruzione del
gioco. La decisione
dell'arbitro su qualsiasi
questione che rientri nel
campo di gioco sono
definitive. Il punteggio
partita non può essere
modificato dopo la partita,
anche se la prova successiva
mostra che le decisioni non
erano corrette. Un arbitro
può modificare la decisione
solo durante la gara.
Insieme con
l'amministrazione generale
dello sport, le associazioni
di calcio e gli
organizzatori di calcio
cercano di far rispettare il
buon comportamento nelle
aree più ampie legate al
calcio, come ad esempio
commenti della stampa, la
gestione finanziaria del
club, doping. Le pene per i
reati di cui sopra possono
essere imposte su individui
o gruppi. Le sanzioni vanno
da multe e la sottrazione di
punti o espulsione dalle
competizioni.
Natura del gioco
Ruoli, moduli e schemi di
gioco: I ruoli principali
del calcio sono 4: il
portiere, il difensore, il
centrocampista e
l'attaccante. Le regole
stabiliscono solo che uno
dei giocatori debba essere
designato come portiere,
mentre gli altri ruoli non
vengono menzionati. Benché i
giocatori abbiano
solitamente compiti
specifici di attacco o
difesa non devono
necessariamente rimanere
sempre nella loro zona di
competenza (difesa,
centrocampo o attacco), ma è
possibile per un difensore
partecipare alla fase
offensiva o, viceversa, per
un attaccante aiutare nella
fase difensiva. Le squadre
solitamente vengono disposte
in campo secondo alcuni
moduli che si sono
canonizzati nel tempo e
durante lo svolgersi della
partita applicano diversi
schemi di gioco a seconda
dell'interpretazione
dell'allenatore o del
responsabile tecnico della
squadra.
Il portiere è il giocatore
il cui obiettivo principale
è quello di impedire che la
palla entri in porta durante
la partita. Il portiere è
l'unico giocatore che può
toccare il pallone con le
mani durante il gioco
attivo, ma solo all'interno
della propria area. Ogni
squadra deve avere un unico
portiere in campo. Nel caso
in cui il giocatore debba
lasciare il campo di gioco
per qualsiasi motivo, deve
essere sostituito da un
altro giocatore, o uno che è
in gioco o un sostituto.
Questi giocatori devono
indossare una maglia diversa
dai loro compagni di
squadra, dai loro avversari
(compreso il portiere) e dal
corpo arbitrale.
Il difensore è il giocatore
che si trova fra il portiere
e i centrocampisti, il cui
obiettivo principale è
quello di fermare gli
attacchi della squadra
avversaria. La posizione dei
difensori davanti al
portiere forma una linea, se
solo un giocatore si trova
dietro a questa linea, viene
chiamato "libero" poiché non
ha compiti di marcatura
fissa ma di comandare la
difesa e, a volte, anche di
impostare il gioco.
Giocatori situati sui lati
del terreno sono chiamati
"terzini" o "terzini
fluidificanti" (che hanno
doti più offensive) e grazie
alla loro posizione (più
vicini ai centrocampisti)
possono avanzare sulle
fasce. I centrali vengono
chiamati "difensori
centrali" o "stopper" (ciò
dipende dal loro compito).
Il centrocampista è la
persona che gioca a
centrocampo in un campo di
calcio. I suoi obiettivi
principali sono: il recupero
palla e creare gioco
sfruttando il possesso
palla. Secondo la posizione
del centrocampista e le sue
caratteristiche possiamo
dividerli in difensivi
("mediano"), centrocampisti
puri ("regista", "centrale",
"centrocampista laterale"),
e offensivi ("mezzala", "ala
tornante", "trequartista").
Un attaccante è un giocatore
di una squadra di calcio che
eccelle in posizione di
attacco, il più vicino alla
porta della squadra
avversaria, ed è a lui
affidato il compito di
segnare per la squadra. È
molto importante, per chi
copre questo ruolo, essere
in continuo movimento,
guardare il gioco della
squadra e smarcarsi per
rendere più facile per il
portatore di palla il
passaggio. La velocità è
essenziale, un avanzamento
veloce è inarrestabile,
anche se la difesa è più
forte. L'attaccante può
differenziarsi in base alle
sue caratteristiche e
posizione in "prima punta",
"seconda punta", "mezzapunta"
e, nei primi moduli della
storia del calcio, "ala"
(successivamente
all'introduzione del 4-4-2
l'ala divenne un
centrocampista esterno.
Quello del capitano,
identificato con una fascia
posta sul braccio, non è un
vero e proprio ruolo, ma è
ugualmente coperto
obbligatoriamente da un
calciatore, ed è
generalmente il giocatore
più rappresentativo della
squadra. Le funzioni
ufficiali delle quali è
investito sono quelle di
partecipare al sorteggio
iniziale per stabilire quale
squadra batterà il calcio
d'inizio e quale invece
sceglierà la metà campo da
occupare,[68] ed -
eventualmente - di
partecipare al sorteggio
dopo i tempi supplementari
per decidere chi sarà la
prima squadra a battere i
tiri di rigore. Inoltre, a
termini di regolamento, è
l'unico giocatore che può
conferire con l'arbitro a
gioco fermo.
Attività fisica: il calcio
comprende una intensa
attività fisica per la
salute a tutti i livelli. Un
giocatore di calcio
professionistico, per
esempio, durante una partita
di 90 minuti, a seconda
della sua posizione e delle
dimensioni del campo, può
perdere oltre 2 litri di
liquidi, parte dei quali
vengono recuperati durante
il tempo di riposo. Durante
la partita i giocatori hanno
a disposizione l'intervallo
per idratarsi. Il calcio,
dato anche l'alto numero di
praticanti, è uno degli
sport con il maggior numero
di infortuni, anche se la
maggior parte di loro non
sono gravi. Le lesioni più
comuni si verificano agli
arti inferiori, in
particolare alle ginocchia e
caviglie per i movimenti di
rotazione a cui sono
sottoposti. Oltre a
contusioni e distorsioni,
anche lesioni meniscali, dei
legamenti crociati, e ai
muscoli ischiocrurali della
coscia sono lesioni comuni
nel calcio. Le probabilità
di infortuni aumentano
quando il giocatore non ha
un'adeguata preparazione
fisica, in particolare in un
atleta dilettante, e quando
la partita si gioca su un
terreno irregolare. Per i
giocatori
semi-professionisti o
professionisti è
fondamentale la presenza di
un preparatore atletico per
regolare il tipo di
esercizio e la sua durata e
regolarità. Il lavoro fatto
in allenamento dovrebbe
essere integrato con una
dieta adeguata, che viene
consigliata anche per un
professionista in questo
campo.
Per fondamentali si
intendono tutti quei gesti
che un calciatore può
effettuare una volta in
possesso del pallone.
- Ricezione: i giocatori di
calcio dovrebbero essere in
grado di controllare i
palloni che ricevono. Il
modo più semplice è di
solito fermare la palla, in
questo caso, la sfera deve
essere situata nella
posizione ideale per il
movimento successivo. I
giocatori più esperti
possono utilizzare il primo
tocco muovendosi rapidamente
in avanti, o passandola al
compagno di prima. Il metodo
più classico è quello di
stoppare il pallone, si
tratta di una azione
ampiamente utilizzata nel
corso di un incontro al fine
di ricevere la palla,
controllarla e passarla per
sviluppare azioni offensive.
Stoppando il pallone si
riesce a controllarlo
pienamente tra i piedi,
perdendo velocità, ciò però
garantisce una gestione
successiva più accurata. Si
può anche ricorrere a una
via di mezzo fra lo stop e
il controllo di prima,
rallentando quindi
leggermente la palla. Il
controllo della palla al
livello del suolo può essere
effettuato con l'interno del
piede, o con la suola, con
la punta in su e facendo
scattare la palla tra la
pianta e il suolo. Nelle
palle alte, vengono
utilizzati di più il petto o
la testa per controllare il
pallone, ma anche i piedi
con un salto del giocatore.
- Il passaggio è l'azione
che viene eseguita più
spesso in una partita di
calcio, principalmente si
divide in due categorie:
corto e lungo. Per mantenere
il possesso della palla è
essenziale essere in grado
di passare il pallone corto
tra giocatori vicini con
precisione e tempismo. Il
passaggio corto viene
solitamente effettuato con
l'interno del piede. I
passaggi lunghi consentono
una più ampia varietà di
situazioni e di gioco più
diretto, di solito questi
passaggi vengo effettuati
perlopiù dai centrocampisti,
e di solito vengo effettuati
col il collo del piede.
- Tiro: i giocatori devono
avere molto equilibrio nel
momento in cui devono
calciare verso la porta
avversaria. I tiri
dovrebbero essere precisi e
potenti, ma generalmente non
si riesce ad ottenere
precisione e potenza allo
stesso tempo. La scelta fra
la precisione o la potenza
dipende dunque dalla
situazione e dalle
caratteristiche del
giocatore. La scelta della
posizione verso cui
indirizzare il tiro dipende
poi dalle situazioni di
gioco e dalla posizione del
tiratore. Quando il
giocatore si trova di fronte
solo il portiere, il tiro
viene indirizzato verso uno
dei pali (più lontani da
raggiungere per il
portiere). Idealmente,
l'incrocio dei pali è
l'angolo più difficile da
raggiungere per un portiere,
ma anche per il tiratore. Il
tiro rasoterra, per esempio,
è meno complicato, ma anche
meno efficace. Solitamente
quando un portiere si butta
a terra troppo presto, viene
tentato un pallonetto.
Tattica: ciascuna squadra in
ambito professionistico è
allenata da un allenatore
con il suo staff composto da
un vice-allenatore, medico,
massaggiatori, preparatori
atletici, osservatori ecc…
Sul fronte tattico
l'allenatore imposta il
cosiddetto modulo di gioco
in base a preferenze
personali e/o
caratteristiche
fisico-tecniche dei
giocatori disponibili,
cercandone di massimizzare
la resa tecnico-atletica.
Nella storia del calcio
giocato si sono avute
impostazioni cosiddette a
uomo (gioco a uomo), a zona
(gioco a zona), calcio
totale e tiki-taka più o
meno impostate sul pressing,
fuorigioco, possesso palla,
fraseggio, disimpegno,
verticalizzazioni, gioco
aereo e contropiede.
Organi di governo: per
quanto riguarda il governo
del calcio occorre
distinguere tra livello
mondiale, continentale e
nazionale. Il maggior organo
di governo del calcio a
livello internazionale è la
FIFA, acronimo di Fédération
Internationale de Football
Association (in italiano
Federazione Internazionale
del Calcio), che ha sede a
Zurigo, in Svizzera. Per
quanto riguarda la
redazione, innovazione e
interpretazione delle regole
calcistiche, opera l'IFAB,
un organismo incardinato
nella struttura della FIFA
all'interno del quale hanno
diritto di voto 8 membri, 4
designati dalla FIFA stessa
e altrettanti dalle 4
federazioni calcistiche
britanniche (la FA per
l'Inghilterra, la SFA per la
Scozia, la FAW per il Galles
e la IFA per l'Irlanda del
Nord). Tale funzione
normativa del regolamento
del calcio è svolta in via
esclusiva e tassativa in
campo professionistico e
dilettantistico, in quanto
sulle regole del gioco del
calcio, che vengono fatte
applicare attraverso
l'arbitro e i suoi
assistenti, non si è mai
configurata un'effettiva
funzione normativa
sussidiaria delle
federazioni continentali e
nazionali.
Sei confederazioni
continentali sono affiliate
alla FIFA:
- Asian Football
Confederation (AFC) per
l'Asia (ad eccezione di
Armenia, Azerbaigian,
Georgia, Israele, Kazakistan
e Turchia) e l'Australia.
- Confédération Africaine de
Football (CAF) per l'Africa.
- Confederation of North,
Central American and
Caribbean Association
Football (CONCACAF) per
l'America settentrionale,
centrale, i Caraibi, la
Guyana, la Guyana francese e
il Suriname.
- Confederación Sudamericana
de Fútbol (CONMEBOL) per
l'America meridionale
eccetto Guyana, Guyana
francese e Suriname.
- Oceania Football
Confederation (OFC) per
l'Oceania a eccezione
dell'Australia.
- Union of European Football
Associations (UEFA) per
l'Europa, l'Armenia,
l'Azerbaigian, la Georgia,
Israele, il Kazakistan e la
Turchia.
All'interno delle sei
federazioni continentali
operano le federazioni
calcistiche nazionali. Esse
sovrintendono le
competizioni calcistiche nel
rispettivo territorio
nazionale. In totale sono
208 le federazioni nazionali
affiliate sia alla FIFA che
alla propria federazione
continentale e altre 13 sono
affiliate solo alla propria
federazioni continentale.
Al di fuori
dell'organizzazione mondiale
della FIFA operano anche
alcune federazioni
rappresentanti regioni o
stati non riconosciuti a
livello internazionale, che
sono affiliate alla Nouvelle
Fédération-Board (NF-Board).
La NF-Board comprende 37
membri di cui 15 hanno preso
parte almeno una volta alla
VIVA World Cup.
Competizioni: queste le
competizioni organizzate
dalle varie federazioni
continentali:
- AFC: Coppa d'Asia, AFC
Champions League, AFC Cup.
- CAF: Coppa d'Africa, CAF
Champions League, Coppa
della Confederazione CAF,
Supercoppa CAF.
- CONCACAF: CONCACAF Gold
Cup, CONCACAF Champions
League.
- CONMEBOL: Coppa America,
Coppa Libertadores, Coppa
Sudamericana, Recopa
Sudamericana.
- OFC: Coppa d'Oceania, OFC
Champions League.
- UEFA: Campionato europeo,
UEFA Champions League, UEFA
Europa League, Supercoppa
UEFA.
Competizioni tra nazioni:
Il Torneo Interbritannico
(in inglese British Home
Championship), giocato dal
1883 al 1984, fu la prima
competizione che mise di
fronte squadre nazionali: si
giocava fra le Nazionali di
Inghilterra, Galles, Scozia
e Irlanda del Nord. Il
progetto di una Coppa del
Mondo figurò nei progetti
della FIFA sin dalla sua
fondazione nel 1904, e vide
la sua nascita nel 1930
sotto la spinta data dal
torneo olimpico di calcio.
Le Olimpiadi erano fino a
quel momento la maggiore
manifestazione calcistica
ma, con l'avvento del
professionismo anche al di
fuori delle isole
britanniche negli anni venti
e trenta, le squadre
nazionali si presentarono ai
Giochi Olimpici non più con
la Nazionale maggiore, ma
con compagini formate
esclusivamente da giocatori
non professionisti. Anche
per questo le nazioni
dell'est europeo,
ufficialmente non
professioniste, dominarono i
tornei olimpici anche dopo
la seconda guerra mondiale.
Nel 1992 il Comitato
Olimpico Internazionale
decise di permettere ai
professionisti di
partecipare ai giochi, ma la
FIFA pose il veto sulla
partecipazione delle
Nazionali maggiori. Si
decise pertanto di schierare
i giovani che, all'inizio
della fase eliminatoria
(solitamente un anno prima
dei Giochi), avessero meno
di 21 anni: nacque così la
denominazione Under-23 data
dal CIO. Fu permesso di
aggiungere 3 giocatori che
avessero più di 23 anni
(chiamati "fuori quota"),
lasciando la scelta a
discrezione della nazione.
La Coppa del Mondo FIFA, che
si tiene ogni 4 anni, è
l'evento più importante del
calcio mondiale. Fu
inaugurata nel 1930 da Jules
Rimet, al tempo presidente
della FIFA: nel formato
attuale, la fase finale è
giocata da 32 squadre
nazionali (questo numero fu
fissato nel 1998, dato che
precedentemente le selezioni
ammesse alla fase finale
erano 24), qualificate per
mezzo di fasi eliminatorie
tenute da ogni singola
confederazione nei 2 anni
precedenti alla fase finale.
Otto selezioni nazionali
hanno vinto almeno una volta
la Coppa del Mondo: il
Brasile (5 vittorie), la
Germania (4), l'Italia (4),
l'Argentina (2), la Francia
(2), l'Uruguay (2),
l'Inghilterra e la Spagna
(1). Le confederazioni a
loro volta organizzano delle
manifestazioni continentali:
il Campionato europeo di
calcio, la Coppa delle
Nazioni Africane, la
CONCACAF Gold Cup, la Coppa
America, la Coppa delle
Nazioni Oceaniane e la Coppa
delle Nazioni Asiatiche. Nel
1992 fu creata la
Confederations Cup,
Inizialmente a inviti, poi a
cadenza biennale dal 1997 e
organizzata ogni 4 anni a
partire dal 2005, mette di
fronte, oltre ai vincitori
delle 6 manifestazioni
precedentemente elencate, il
Paese ospitante e la
detentrice della Coppa del
Mondo. Le manifestazioni
sopra indicate nacquero
inizialmente come maschili,
ma la stessa organizzazione
è stata applicata per i
giovani (Campionati
giovanili Under-20 e
Under-17) e per le donne,
come il Campionato mondiale
di calcio femminile e
manifestazioni
corrispettive.
La nazionale di calcio
dell'Italia è la selezione
maggiore maschile di calcio
della Federazione Italiana
Giuoco Calcio, il cui nome
ufficiale è nazionale A, che
rappresenta l'Italia nelle
varie competizioni ufficiali
o amichevoli riservate a
squadre nazionali. È una
delle nazionali di calcio
più titolate del mondo: gli
Azzurri annoverano nel loro
palmarès quattro campionati
mondiali (Italia 1934,
Francia 1938, Spagna 1982 e
Germania 2006, secondi al
mondo dopo il Brasile, a
pari merito con la Germania)
oltre a un campionato
europeo (Italia 1968). È
inoltre una delle cinque
nazionali maggiori (assieme
a quelle di Belgio, Svezia,
Uruguay e Regno Unito) a
potersi fregiare del titolo
di "olimpionica", essendosi
aggiudicata il torneo a
cinque cerchi del 1936 (uno
dei sette riservati alle
nazionali maggiori e
disputati dal 1908 al 1948),
mentre nella Confederations
Cup, ultimo trofeo
internazionale riconosciuto
dalla FIFA, vanta come
miglior risultato un terzo
posto, ottenuto nel 2013. In
bacheca infine, annovera
anche due Coppe
Internazionali, competizione
continentale riconosciuta
quale ufficiosa antesignana
del campionato d'Europa. Al
Mondiale si è classificata
tra le prime quattro in otto
edizioni (sei le finali) e
cinque volte all'europeo
(tre le finali). Dopo la
Germania è la nazionale
europea con il maggior
numero di piazzamenti nei
primi quattro posti nelle
due competizioni. È inoltre
l'unica selezione, insieme a
quella brasiliana, ad
essersi aggiudicata due
titoli mondiali consecutivi,
nel 1934 e 1938. Nella
graduatoria FIFA, in vigore
dall'agosto 1993, ha
occupato il 1º posto più
volte, nel novembre del 1993
e nel corso del 2007
(febbraio, aprile-giugno,
settembre); il peggior
piazzamento è stato invece
il 21º posto dell'agosto
2018.
Clicca qui
per guardare la cavalcata della
nazionale ai Mondiali del 2006.
La Nazionale olimpica italiana di calcio, i cui giocatori sono soprannominati gli azzurrini, è dal 1952 la rappresentativa calcistica dell'Italia che rappresenta l'omonimo stato ai Giochi olimpici. È posta sotto l'egida della Federazione Italiana Giuoco Calcio. Durante la stagione sportiva che porta alle Olimpiadi, la Nazionale olimpica si prepara partecipando ad amichevoli o tornei internazionali. La prima formazione azzurra che prese parte al torneo di calcio delle Olimpiadi fu a Stoccolma nel 1912 (primo turno), poi partecipò ad Anversa nel 1920 (quarti di finale), 1924 a Parigi (quarti di finale) mentre fu Bronzo nel 1928 ad Amsterdam. L'Italia vinse il primo, e unico, oro olimpico a Berlino nel 1936, mentre nel 2004 ad Atene conquista la medaglia di Bronzo. Da un'analisi condotta nel 2010 dalla FIFA è stato stabilito che vengono riconosciuti come tornei per Nazionali maggiori i soli Giochi olimpici compresi tra il 1908 ed il 1948; non vengono riconosciuti come tali i Giochi olimpici a partire dall'edizione del 1952. La FIGC considera invece anche le gare giocate nel 1952 come disputate dalla Nazionale A. Clicca qui per vedere l'Oro olimpico degli azzurri nel 1936.
La nazionale italiana di calcio Under-21 è la rappresentativa calcistica Under-21 dell'Italia; essa è posta sotto l'egida della FIGC. Nella gerarchia delle nazionali giovanili italiane è posta prima della nazionale Under-20. È, a livello di Under-21, la nazionale di calcio europea più titolata, assieme alla Spagna, avendo vinto in 5 occasioni il campionato continentale di categoria. Nel torneo conta inoltre due medaglie d'argento e quattro di bronzo. I calciatori dell'Under-21 sono chiamati Azzurrini, diminutivo di Azzurri (appellativo riferito alla nazionale maggiore). La selezione, 3 volte vincitrice dei Giochi del Mediterraneo, partecipa dal 1978 alle qualificazioni per l'Europeo di categoria: costituisce il principale serbatoio giovanile per la Nazionale A. Clicca qui per guardare il servizio sul campionato europeo Under 21 del 1992.
La Nazionale di calcio italiana Under-20, i cui giocatori sono soprannominati gli azzurrini, è la rappresentativa calcistica Under-20 nazionale dell'Italia ed è posta sotto l'egida della Federazione Italiana Gioco Calcio. Nella gerarchia delle nazionali giovanili italiane è posta prima della Nazionale Under-19. L'Under-20 è la nazionale che ogni due anni dovrebbe partecipare alla fase finale del Mondiale U-20, ma la sua presenza in questo torneo dipende dai risultati della Nazionale Under-19 nell'Europeo U-19 che si svolge un anno prima del Mondiale U-20 e qualifica le nazionali europee per questa competizione. Quando la Nazionale Under-20 non deve preparare un Mondiale viene impiegata come squadra sperimentale in funzione dell'Under-21, vengono quindi provati nuovi giocatori o fatti giocare giovani che non hanno trovato spazio nelle convocazioni dell'Under-21. Ogni stagione la Nazionale U-20 partecipa con le Under-20 di Germania, Svizzera e Polonia al Torneo Quattro Nazioni con incontri di andata e ritorno (6 partite in tutto) svolti durante la stagione fra le 4 nazionali. Partecipa inoltre, qualora venga stabilito il limite Under-20, a manifestazioni come i Giochi del Mediterraneo o il Torneo di Tolone. Al mondiale Under-20 del 2017 ha vinto la medaglia di bronzo. Ai Giochi del Mediterraneo di Pescara 2009 la squadra arrivò seconda, battuta in finale dalla Spagna per 2-1 allo Stadio Adriatico di Pescara. Clicca qui per guardare il Mondiale Under 20 del 2019.
La
Nazionale
Under 20,
quarta al
Mondiale del
2019.
La Nazionale di calcio dell'Italia Under-19 è la rappresentativa calcistica Under-19 nazionale dell'Italia ed è posta sotto l'egida della Federazione Italiana Giuoco Calcio. Nella gerarchia delle nazionali giovanili italiane è posta prima della Nazionale Under-18. La rappresentativa è sorta all'inizio della stagione 2001-2002: a partire dal 2002, infatti, il Campionato europeo di calcio Under-18 è stato sostituito dal Campionato europeo di calcio Under-19. Ogni stagione l'obiettivo di questa nazionale è di partecipare, attraverso il superamento di due fasi di qualificazione, al campionato europeo Under-19, manifestazione a cadenza annuale tenuta di solito a luglio, che negli anni pari qualifica le migliori nazionali europee al campionato mondiale Under-20 dell'anno successivo. L'Italia ha vinto il campionato europeo Under-19 nell'edizione del 2003. In quella circostanza la squadra, guidata dal commissario tecnico Paolo Berrettini, batté in finale il Portogallo per 2-0, vincendo il secondo titolo europeo di categoria della sua storia, dopo quello del 1958. Di quella squadra, tra gli altri, facevano parte Giorgio Chiellini, Alberto Aquilani, Raffaele Palladino e Giampaolo Pazzini. Nel 2011 ha vinto un'edizione del Valentin Granatkin Memorial e una Coppa Sendai nel 2004. Nel 2016 si è qualificata per la finale dell'europeo U-19 in Germania, dove è stata battuta per 4-0 dalla Francia. Nel 2018 ha raggiunto nuovamente la finale dell'europeo U-19 in Finlandia, dove è stata battuta per 4-3 dal Portogallo, che l’Italia aveva battuto qualche giorno prima per 3-2 nella fase a gironi. Clicca qui per guardare la finale dell'Europeo Under 19 del 2016.
Gli
azzurri
dell'Under
19 sconfitti
in finale
dalla
Francia
nell'Europeo
del 2016.
La Nazionale di calcio italiana Under-18, i cui giocatori sono soprannominati gli azzurrini, è la rappresentativa calcistica Under-18 della nazionale italiana ed è posta sotto l'egida della Federazione Italiana Giuoco Calcio. Nella gerarchia delle nazionali giovanili italiane è posta prima della Nazionale Under-17. Nel 1956 e 1996 l'Italia ha conquistato il titolo europeo di categoria. Attualmente l'Under 18 disputa esclusivamente gare o tornei amichevoli.
La
Nazionale
Under 18
impegnata in
una gara nel
2015.
La Nazionale di calcio italiana Under-17, i cui giocatori sono soprannominati gli Azzurrini, è la rappresentativa calcistica Under-17 nazionale dell'Italia ed è posta sotto l'egida della Federazione Italiana Giuoco Calcio. Nella gerarchia delle nazionali giovanili italiane è posta prima della Nazionale Under-16. Ha partecipato a molti campionati europei di categoria, vincendoli in una sola occasione, nel 1986-1987 (quando però erano ancora denominati "Europei Under-16"). Ha conquistato il secondo posto agli Europei nel 2013, 2018 e 2019, mentre il miglior piazzamento ai Mondiali è stato nel 1987 in Canada (quarto posto). Clicca qui per guardare il filmato di Brasile-Italia del Mondiale Under 17 2019.
Gli
azzurrini
dell'Under
17, 2° posto
all'Europeo
del 2019.
La Nazionale italiana Under-16 è, nella gerarchia delle Nazionali giovanili italiane, precedente alla Nazionale Under-17, e seguente la Nazionale Under-15. Questa selezione ha debuttato l'8 aprile 1981 vincendo per 5-0 contro i coetanei di Malta. L'anno successivo ha partecipato ai primi campionati europei di categoria sconfiggendo in semifinale la Finlandia ai rigori ed in finale la Germania Ovest per 1-0. Cinque anni dopo gli azzurri si sono aggiudicati di nuovo il torneo, ma il titolo fu poi ritirato dalla FIFA per irregolarità nella documentazione presentata per Roberto Secci. Il titolo del 1982 rimarrà quindi l'unico, seguiranno infatti, nelle successive 18 edizioni, solo tre secondi posti (1986, 1993 e 1998), un terzo posto (1992) e due eliminazioni ai quarti (1984 e 2001). Dal 2001 il campionato europeo under-16 è stato sostituito dal Campionato europeo di calcio Under-17, e da allora la selezione ha disputato solo amichevoli e tornei minori, come il Torneo Internazionale Europa Unita, vinto nel 2004, nel 2005 e nel 2007, il Torneo internazionale di Montaigu, il Torneo Bannikov ed il Torneo Under 16 di Val De Marne.
La
Nazionale
Under 16
impegnata
nel Torneo
di Sviluppo
UEFA nel
2018.
La Nazionale italiana Under-15 è, nella gerarchia delle Nazionali giovanili italiane, precedente alla Nazionale Under-16. La selezione disputa solo amichevoli e tornei di sviluppo UEFA.
Gli
azzurrini
dell'Under
15 nel 2015.
La Federazione Internazionale Sport
Universitari (FISU) è
un'organizzazione sportiva
internazionale fondata nel 1949 il
cui fine principale è quello di
promuovere lo sport universitario e
di supervisionare l'organizzazione
delle Universiadi sia estive che
invernali, e di tutti i Campionati
Mondiali Universitari. Le origini
della FISU risalgono al 1923 quando
Jean Petitjean organizzò sotto
l'egida della Confederazione
Internazionale degli Studenti (Confédération
Internationale des Étudiants, CIE) a
Parigi i primi Giochi Studenteschi
Mondiali. Nel 1924 La CIE organizzò
il suo primo congresso a Varsavia in
concomitanza con i primi giochi
mondiali studenteschi, che vennero
tenuti fino alla fine degli anni
1930.
Le federazioni continentali che
aderisono alla FISU sono le
seguenti:
- Fédération Africaine du Sport
Universitaire (FASU) - Africa
- Organización Deportiva
Universitaria Panamericana (ODUPA) -
America
- Asian University Sports Federation
(AUSF) - Asia
- Oceania University Sport
Association (OUSA) - Oceania
- European University Sports
Federation (EUSA) - Europa
La Nazionale italiana di calcio
Universitaria, i cui giocatori sono
soprannominati gli azzurri, è la
rappresentativa calcistica
universitaria dell'Italia ed è posta
sotto l'egida della Federazione
Italiana Giuoco Calcio. La
rappresentativa italiana è formata
da calciatori che hanno al massimo
28 anni e sono iscritti (o
laureandi) all'università durante
l'anno accademico corrente.
L'attività si sviluppa in cicli
biennali nei quali la Federazione
Italiana Giuoco Calcio seleziona i
migliori calciatori italiani
attraverso delle selezioni che
solitamente si tengono presso il
Centro federale di Coverciano, sede
degli allenamenti della Nazionale
maggiore. A Coverciano vengono
convocati dalla FIGC solo i migliori
calciatori che, oltre a giocare tra
il secondo e il terzo livello dei
vari campionati nazionali, devono
essere almeno iscritti in una delle
varie Università. Ogni due anni, si
tengono i campionati del mondo delle
nazionali universitarie, chiamati
anche Universiadi. La nazione che ha
ospitato più spesso i campionati del
mondo universitari (o l'Universiade)
è l'Italia (nove edizioni). La
Nazionale Universitaria è una
selezione fra giocatori di Serie B e
Lega Pro, dove di solito i
calciatori che si contraddistinguono
vengono sottoposti all'attenzione
della Nazionale Under 21 e
successivamente della Nazionale
Maggiore. La Nazionale universitaria
italiana di calcio ha vinto fino ad
oggi due competizioni mondiali:
durante le Universiadi svolte in
Sicilia nel 1997 e in Corea del Sud
nel 2015.
Clicca qui
per guardare il trionfo della
Nazionale Universitaria alle
Universiadi 2015.
La
Nazionale
Universitaria,
medaglia
d'Oro alle
Universiadi
del 2015 in
Corea,
La Nazionale militare di calcio dell'Italia è stata la rappresentativa calcistica militare dell'Italia, ed era posta sotto l'egida della Federazione Italiana Giuoco Calcio. La Nazionale era una selezione dei calciatori di nazionalità italiana che stavano svolgendo il servizio militare di leva. Questa nazionale cessò di esistere quando fu abolito il servizio militare obbligatorio. L'Italia ha conquistato ben 8 titoli mondiali (1950, 1951, 1956, 1959, 1973, 1987, 1989 e 1991) ed un bronzo ai Giochi Mondiali Militari del 2003.
La
Rappresentativa
Militare
campione del
Mondo nel
1989.
Dagli anni 1960 agli anni 1990 è stata sporadicamente attiva una nazionale di Lega, con una propria maglia e stemma, che attingeva dall'intero bacino della Serie A indistintamente tra giocatori italiani e stranieri.
-La
Rappresentativa
della Lega
Nazionale di
Serie A del
1988.
La B Italia è la rappresentativa calcistica Under-21 dei giocatori italiani in squadre di Serie B ed è posta sotto l'egida della Lega Nazionale Professionisti B.[1][2] Precedentemente nota come Rappresentativa della Lega Nazionale Professionisti B, ha adottato la nuova denominazione nel 2011. La rappresentativa della Serie B fece il suo esordio il 6 dicembre 1962, allo Stadio della Vittoria di Bari, contro la rappresentativa francese di Seconda Divisione. La gara terminò sul risultato di 0-0. Il selezionatore della rappresentativa italiana era Annibale Frossi. La squadra, all'epoca, però non seguiva limite di età per la convocazione dei calciatori, tanto che nella prima gara furono schierati giocatori di una certa esperienza come Guglielmo Burelli o Idilio Cei. La rappresentativa affrontò sempre, e solo, la selezione francese in altre quattro occasioni tra il 1963 e il 1965, ottenendo due vittorie e due pareggi. In questo periodo la selezione non indossava il tradizionale azzurro ma una divisa di colore rosso con risvolti verdi. La prima vittoria venne ottenuta il 30 marzo 1963, a Nantes, nella seconda uscita della rappresentativa, sempre contro la selezione francese per 1-0. Nel 1971, sempre con Valcareggi in panchina, passò nuovamente agli under 23 (incontro perso contro la Bulgaria B per 0-3), mentre, sporadicamente, vi furono delle selezioni anche Under 25, tra il 1972 e il 1974. Il limite dei 23 anni venne mantenuto fino al 1981, quando fu nuovamente selezionata una rappresentativa under 21. Vi fu un ultimo incontro, nel 1982, come under 23 (vittoria contro la Grecia Under 21 per 1-0 a Calcide. Si tornò nel 1983, per soli due incontri, nuovamente a una selezione senza limiti d'età. Il primo dei due match venne disputato il 5 febbraio a Nairobi, contro i Leopards, squadra campione in carica del Kenya per la prima trasferta extraeuropea della selezione. L'altro venne giocato il 4 maggio a Campobasso contro lo Zagreb. Dal 1985 Sergio Brighenti sostituì Valcareggi alla guida della rappresentativa. L'esordio avvenne il 9 febbraio a Bologna, in un match contro la Cecoslovacchia A, terminato 0-0. Dalla seconda metà degli anni ottanta gli incontri della rappresentativa divennero più frequenti, con una media di 2-3 gare stagione. Nel 1989 vi fu la prima tournée in Nord America, con le vittorie contro il Canada A per 3-1 a Toronto, e per 6-1 contro i Boston Bolts. Brighenti rimase il selezionatore fino al 1991. La selezione passò poi a Marco Tardelli e, in seguito, a Renato Zaccarelli. Nel 2001 la selezione venne affidata a Gianpiero Marini, ex allenatore dell'Inter. Dopo alcune stagioni senza incontri ufficiali e a seguito della nascita della Lega Nazionale Professionisti B, resasi autonoma da quella di A, la rappresentativa è stata rilanciata col nome di B Italia. L'idea nasce per continuare il progetto già avviato dal 2006 al 2007 di una rappresentativa di Serie B e realizzabile dopo la separazione tra A e B; progetto fortemente voluto dal presidente della Lega di B Andrea Abodi con l'intento di valorizzare i giovani militanti nella serie cadetta e di dare visibilità internazionale a tali ragazzi, organizzando competizioni con squadre dello stesso livello. La B Italia esordisce il 30 marzo 2011 imponendosi per 2-0 sulla selezione del campionato serbo di secondo livello.
La B
Italia Under
17 che ha
conquistato
la Lazio Cup
nel 2018
Era il 22 maggio 1960. Iniziò allora la storia della Rappresentativa di Lega Pro, nell’anno dell’Olimpiade di Roma. La “Nazionale” dell’ex Serie C sconfisse la Tunisia 4-0, nel campo di Reggio Calabria. Questa selezione ha disputato nel corso degli anni numerose amichevoli e tornei internazionali, in varie categorie (dall'Under 20 fino ad arrivare all'Under 15) .Clicca qui per guardare il servizio sulle rappresentative di Lega Pro.
La
Nazionale
della Lega
Pro Under 19
che ha
conquistato
il Torneo di
Dubai nel
2012.
L’organizzazione dei campionati di categoria, le norme sull’impiego dei giocatori in relazione all’età e gli incentivi per le società che puntano sugli under sono alcune delle misure intraprese dalla Lega Nazionale Dilettanti per promuovere la linea verde. Le Rappresentative Nazionali sono l’evoluzione naturale di questo pensiero. Oggi la LND conta ben cinque selezioni divise per fasce d’età: alle preesistenti Rappresentativa Serie D (Under 19), Under 18 e Under 17 si sono aggiunte - a partire dalla stagione 2017/2018 - l’Under 15 e l’Under 16 per un monitoraggio ancora più ampio e profondo dei numerosi talenti che giocano tra i dilettanti. Nell’ambito del “Progetto Giovani”, che sfrutta il capillare lavoro di scouting su tutto il territorio nazionale, le Rappresentative LND offrono ogni anno un’importante vetrina per centinaia di ragazzi attraverso stage, amichevoli e i più prestigiosi tornei giovanili d’Italia. Clicca qui per vedere il servizio sulla Rappresentativa di Serie D impegnata al Torneo di Viareggio nel 2013.
La
Rappresentativa
della Lega
Nazionale
Dilettanti
Under 18 del
2019.
La Coppa delle Regioni UEFA (ing. UEFA Regions' Cup) è una competizione calcistica europea, organizzata dall'UEFA e riservata a selezioni regionali amatoriali. La Coppa delle Regioni, creata nel 1996, è stata organizzata per la prima volta nel biennio 1998-99 e, da allora, si disputa ogni due anni. La prima squadra vincitrice fu la selezione del Veneto, 1ª classificata anche nell'edizione 2013. Ogni nazione membro dell'UEFA ha diritto di iscrivere una formazione amatoriale alla competizione: le formazioni, eccezion fatta per gli Stati più piccoli, sono così costrette a disputare turni preliminari nazionali per assicurarsi la qualificazione. Clicca qui per vedere il servizio sulla UEFA Region's Cup 2013.
Il
Veneto
campione
della UEFA
Region's Cup
nel 2013.
Per calcio indipendente dalla FIFA
(in inglese Non-FIFA football) si
intende l'insieme di partite e di
tornei di calcio disputati al di
fuori del controllo della FIFA, tra
nazionali non membre della
federazione, nazionali affiliate
esclusivamente alle varie
confederazioni della stessa, entità
sub-nazionali, isole, colonie o
regioni autonome, aventi di
conseguenza riconoscimento
internazionale scarso o nullo ed
incerte possibilità di ottenerlo in
futuro. Alcune di queste nazionali
hanno costituito delle associazioni
quali il New Federations Board e il
Confederation of Independent
Football Associations, che agiscono
come sodalizi temporanei deputati
all'organizzazione di tornei tra i
loro membri, nell'ambito di un
progetto di cooperazione con la FIFA
finalizzato all'affiliazione delle
singole federazioni statali al
massimo organo calcistico mondiale.
Esistono sei categorie di
selezioni "nazionali" non
appartenenti alla FIFA:
- Stati: sono otto gli Stati Sovrani
non affiliati alla FIFA. Tuvalu,
Micronesia e Palau risultano
affiliate esclusivamente all'OFC,
potendo quindi disputare le sole
competizioni continentali e non le
qualificazioni ai Mondiali FIFA.
Città del Vaticano, Principato di
Monaco, Isole Marshall, Nauru e
Kiribati non risultano neppure
membri delle confederazioni.
Particolare il caso del Regno Unito,
rappresentato da Galles,
Inghilterra, Irlanda del Nord e
Scozia.
- Regioni in cerca di autonomia e
Stati non riconosciuti: comprende
quelle regioni di Stati più grandi
che nella loro storia sono state
autonome e quelle entità in fase di
decolonizzazione. Anche qualche
membro riconosciuto dalla UEFA fa
parte di questa categoria, come le
Isole Fær Øer, mentre qualcuno
risulta attualmente solamente
affiliato alle varie confederazioni,
è il caso di Guadalupa, Guyana
Francese, Martinica, Saint-Martin,
Sint Maarten, Isole Marianne
Settentrionali, Riunione e Niue, che
non possono quindi partecipare alle
qualificazioni ai Mondiali FIFA.
Altri esempi di regioni in cerca di
autonomia sono Repubblica Turca di
Cipro Nord, Groenlandia, Tibet.
- Federazioni regionali: sono le
selezioni che rappresentano le
federazioni regionali in Nazioni
riconosciute dalla FIFA. Queste
federazioni gestiscono le attività
calcistiche nelle rispettive regioni
e sono parte di una più ampia rete
che contribuisce nell'insieme alla
federazione nazionale. Un buon
esempio è la Jersey Football
Association, che gestisce le
attività nell'isola di Jersey, ma
che fa anche parte della Football
Association o le selezioni delle
regioni autonome spagnole che,
attualmente, giocano solo una gara
ogni anno, tradizionalmente a
Natale. La federazione, i club e le
persone di questi territori possono
far parte della più ampia rete
nazionale ma anche partecipare alle
competizioni non organizzate e
riconosciute dalla FIFA.
- Etnie senza Stato: costituito
dalle rappresentative formate dai
gruppi etnici che ancora devono
guadagnare un controllo
significativo nello Stato natale o
derivati da una diaspora. Ad
esempio, il popolo Sami della
Lapponia vive in un'area a nord
della Scandinavia, ma ricade sotto
il controllo di quattro Stati.
Nonostante questo, hanno organizzato
una associazione calcistica ed una
selezione rappresentativa. Come
questi, il popolo Rom si è disperso
in tutta l'Europa per secoli, con
poca speranza di ottenere una terra
natale, ma hanno una neonata
federazione calcistica che li
rappresenta nelle competizioni
internazionali, e i Masai, sparsi
tra Kenya e Tanzania, fanno il tifo
per la loro nazionale. Le selezioni
che ricadono in questa categoria
hanno la speranza di essere
riconosciute dalla FIFA, seguendo
quanto successo alla Nazionale di
calcio della Palestina, inserita
nella FIFA e nella AFC nel 1998,
ovvero quando ancora disputava le
partite "casalinghe" fuori da
Israele.
- Micronazioni: formato dalle
cosiddette micronazioni, ovvero
quelle entità che rappresentano
nazioni indipendenti ma che non sono
riconosciute dai governi mondiali o
dalle maggiori organizzazioni
internazionali. Nazioni solitamente
esistenti solo "su carta", frutto
dell'operato di una singola persona
o di un gruppo familiare; un esempio
è il Principato di Sealand.
- Minoranze: composto da minoranze
etniche presenti in diversi Stati.
Ad esempio gli armeni in Argentina,
gli albanesi in Macedonia e gli
italiani in Svizzera.
Organizzazioni
- CONIFA Confederation of
Independent Football Associations:
una federazione calcistica creata
nel 2013, organizza la Coppa del
mondo CONIFA, che sostituisce la
VIVA World Cup, organizzata dalla
defunta NF-Board.
- NF-Board New Federations Board:
era una federazione calcistica
creata nel 2003. È costituita da
squadre che rappresentano nazioni
non riconosciute come Stati sovrani
e quindi non eleggibili come membri
della FIFA, l'organo di governo del
calcio mondiale. La NF-Board
organizzava la VIVA World Cup,
sostituita dalla Coppa del mondo
CONIFA, organizzata dalla CONIFA.
- UNPO Unrepresented Nations And
Peoples Organization:
un'organizzazione non governativa
nata nel 1991. Ha organizzato la
Coppa UNPO nel 2005.
- IGA Island Games Association:
creata nel 1985, è un'organizzazione
con il solo scopo di organizzare gli
Island Games, una competizione
atletica amichevole biennale che
include il calcio, tra selezioni che
rappresentano diverse isole e
piccoli territori.
- CSANF Consejo Sudamericano de
Nuevas Federaciones: creata nel 2007
e affiliata alla NF-Board,
rappresenta le squadre "non-FIFA"
del Sud America.
- CENF Confederation of European New
Federations: creata nel 2007 e
affiliata alla NF-Board, rappresenta
le squadre "non-FIFA" dell'Europa.
- NAACNF North America and Arctic
Confederation of New Federations:
creata nel 2008 e affiliata alla
NF-Board, rappresenta le squadre
"non-FIFA" del Nord e Centro
America, Caraibi e la regione
artica.
- FIFI Federation of International
Football Independents: creata nel
2006, raggruppa nazioni non
riconosciute a livello globale.
Organizza la FIFI Wild Cup.
- MFF Micronational Football
Federation: creata nel 2007, aiuta
tutte le micronazioni a creare
selezioni nazionali per partecipare
alle competizioni internazionali. La
prima edizione della Micronational
World Cup si svolgerà nel 2015.
La prima VIVA World Cup, organizzata
dalla NF-Board, fu ospitata dall'Occitania
nel novembre 2006. Sei "nazioni non
riconosciute" inizialmente
accettarono l'invito, ma solo tre
alla fine presero parte al torneo,
la selezione ospite, Camerun
meridionale, Monaco e Lapponia, che
vinse il torneo. La seconda edizione
fu disputata in Lapponia nel 2008 e
vide la partecipazione di quattro
"nazioni", concludendosi con la
vittoria della Padania conseguita
nella finale disputata con l'Aramea.
La Confederation of Independent
Football Associations (CONIFA) è una
federazione internazionale di calcio
fondata nel 2013 alla quale sono
affiliate squadre che rappresentano
le nazioni, le dipendenze, gli Stati
senza un riconoscimento
internazionale, le minoranze
etniche, i popoli senza Stato, le
regioni e le micronazioni non
affiliate alla FIFA; organizza la
Coppa del mondo CONIFA, la cui prima
edizione si è svolta nel 2014 a
Östersund, Svezia. Mentre la prima
edizione della Coppa europea di
calcio CONIFA si è tenuta nel giugno
2015 e si svolse nella Terra dei
Siculi, Romania. La Padania ha
conquistato due titoli europei (2015
e 2017) ed un terzo posto mondiale
(2018).
Clicca qui
per guardare i gol della Padania al
Mondiale CONIFA 2018.
La
Padania
campione
d'Europa
della CONIFA
nel 2015
L'Europeada è una competizione calcistica europea, organizzata dalla FUEN e riservata a selezioni delle minoranze linguistiche europee. Creata nel 2008, fu organizzata per la prima volta nello stesso anno nel Distretto di Surselva in Svizzera e la prima squadra vincitrice fu la selezione dei germanofoni del Südtirol (che poi vinse anche nel 2012 e 2016). Clicca qui per vedere il trionfo nel 2012 del Sudtirol.
Il
Sudtirol che
ha
conquistato
l'Europeada
2016.
Molteplici sono le varie Nazionale e Rappresentative italiane impegnate soprattutto in ambito sociale che organizzano partite ed eventi a scopo benefici (Artisti Tv, Cantanti, Attori, VIP, Pianisti, Sosia, Disc Jockey, Giornalisti, Imprenditori, Farmacisti, Psicologi, Prestigiatori, Cabarettisti, Piloti, Modelle etc..), mentre per altre selezioni Vi sono veri e propri campionati europei e mondiali (Avvocati, Magistrati, Sindaci, Parlamentari, Diplomatici, Medici, Geometri, Ristoratori, Scrittori, Sacerdoti, Preti, etc..). Clicca qui per vedere il trionfo europeo nel 2012 della Nazionale Sindaci.
La
Nazionale
Sindaci che
ha vinto l'Alpen
Cup nel
2017.
La Nazionale Italiana Calcio
Trapiantati è un’Associazione di
Promozione Sociale composta da
persone che sono state trapiantate
di cuore, fegato, rene, polmone,
midollo osseo, cornea; organizza in
giro per l’Italia con lo scopo di
sensibilizzare l’opinione pubblica
sulla cultura della donazione degli
organi, unico rimedio a certi gravi
malattie. Questa rappresentativa
riunisce intorno al calcio e allo
sport persone che sono state
trapiantate di cuore, fegato, rene,
polmone, midollo osseo, cornea.
Ad ogni evento organizzato
partecipano circa 200 bambini delle
scuole calcio della zona e altre
categorie sportive quali scuole di
danza e ginnastica
ritmica/artistica, scuole di arti
marziali nonché quasi tutte le
realtà sociali del luogo.
Avvalendosi di testimonianze di
persone trapiantate che ritornano ad
una vita normale e attraverso mezzi
audiovisivi distribuiti dal
Ministero della Salute,
l'associazione cerca di trasmettere
agli studenti l’importanza della
cultura della donazione di organi.
Nell'ottobre 2019 in Francia, la
nazionale italiana ha partecipato e
vinto il 1° Campionato Europeo per
Trapiantati.
Clicca qui per vedere
il servizio sulla nazionale.
La
Nazionale Italiana Trapiantati,
campione d'Europa nel 2019.
La Nazionale degli ‘Azzurri Legends’ è formata da diversi campioni che hanno scritto la storia dei successi della Nazionale, di nuovo in campo per rappresentare il calcio italiano nel mondo e raccogliere fondi per progetti di solidarietà. L'esordio degli azzurri è avvenuto contro la Germania nell'ottobre 2019 (pareggio per 3-3). Clicca qui per vedere i gol fra le leggende di Germania e Italia.
L'Italia
Legends che
ha
pareggiato
in Germania
con le
leggende
tedesche nel
2019.
Le maggiori competizioni
internazionali tra club si tenevano
in origine generalmente tra le feste
pasquali e la fine della stagione.
Una delle prime manifestazioni fu il
Challenge international du Nord, che
mise di fronte ogni anno club
francesi, belgi, svizzeri, inglesi e
olandesi e che si tenne dal 1898 al
1914. Tornei di questo tipo si
moltiplicarono con il passare degli
anni cui parteciparono anche squadre
rinomate: è il caso della Coppa
delle Nazioni giocata nel 1930 a
Ginevra (Svizzera) e il Torneo
Internazionale dell'Expo Universale
di Parigi 1937, che raccolse i
principali club del Vecchio
Continente. I club dell'Europa
centrale si affrontarono ogni anno,
a partire dal 1927 nella Coppa
Mitropa (tenutasi fino al 1992)
mentre nella Coppa Latina (giocata
dal 1949 al 1957) si sfidarono i
campioni di Spagna, Italia,
Portogallo e Francia. L'evoluzione
del trasporto aereo e
l'installazione dei dispositivi di
illuminazione per le partite in
notturna, giocate durante la
settimana, resero possibile la
creazione di quelle che sono le
attuali competizioni continentali.
La "Coppa dei Campioni d'Europa"
(dal 1992-1993 denominata UEFA
Champions League, nota semplicemente
come Champions League) nacque a
Parigi per iniziativa del quotidiano
sportivo L'Équipe: la prima edizione
si tenne nel 1955-1956. Inizialmente
limitata ai soli campioni nazionali,
negli anni novanta la manifestazione
fu aperta anche ai vice-campioni di
ogni nazione e successivamente fu
permessa la partecipazione anche ai
terzi e quarti classificati secondo
il coefficiente UEFA, che tiene
conto dei risultati ottenuti dai
club nelle 5 stagioni precedenti
allo scopo di stabilire quali
nazioni abbiano diritto di portare
più squadre alla manifestazione.
Oltre alla Champions League, altre
coppe sono la Coppa delle Coppe
dedicata ai vincitori delle coppe
nazionali (soppressa nel 1999), la
UEFA Europa League (ex Coppa UEFA),
la Coppa Intertoto (nata nel 1995,
ultima edizione nel 2008) e la
Supercoppa UEFA: tutte queste
manifestazioni sono organizzate
dalla UEFA. Basandosi sul modello
europeo, le altre confederazioni
crearono competizioni simili: in
Sudamerica la CONMEBOL organizzò la
Copa Campeones de América (dal 1965
denominata Coppa Libertadores, in
spagnolo Copa Libertadores de
América) dal 1960 per i vincitori
del campionato nazionale, la Coppa
CONMEBOL dal 1992 al 1999
(equivalente della Coppa UEFA), la
Coppa Mercosur e la Coppa Merconorte
dal 1998 al 2001, confluite dal 2002
nella Copa Sudamericana (equivalente
della UEFA Europa League) e dal 2003
la Recopa Sudamericana (equivalente
della Supercoppa UEFA). In
Nordamerica la CONCACAF organizzò
dal 1962 la CONCACAF Champions' Cup
(dal 2008 CONCACAF Champions League)
per i campioni nazionali e la
CONCACAF Cup Winners Cup dal 1991 al
1998. In Africa la CAF organizzò la
CAF Champions League dal 1964 per i
campioni nazionali, la Coppa delle
Coppe d'Africa dal 1975 al 2003 per
i vincitori della coppa nazionale e
la Coppa CAF dal 1992 al 2003
(equivalente della Coppa UEFA),
confluite del 2004 nella Coppa della
Confederazione CAF, e dal 1992 la
Supercoppa CAF. In Asia la AFC
organizzò dal 1967 l'AFC Club
Championship (dal 2004 AFC Champions
League) per i campioni nazionali e
la Coppa dell'AFC dal 2004. Infine,
in tempi più recenti, in Oceania l'OFC
organizzò l'OFC Club Championship
(dal 2007 OFC Champions League) a
partire dal 1987. I vincitori della
Coppa dei Campioni europea e della
Coppa Libertadores si sfidarono dal
1960 al 2004 nella Coppa
Intercontinentale. L'evento fu
aperto anche alle altre
confederazioni nel 2005 con la
creazione, non senza difficoltà,
della Coppa del Mondo per club da
parte della FIFA. Una prima edizione
pilota si tenne nel 2000, ma la
competizione diventò annuale
ufficialmente a partire dal 2005.
Sulla falsariga della Coppa
Intercontinentale anche la CONMEBOL
e la CONCACAF organizzarono, anche
se in maniera discontinua, dal 1968
al 1998 la Coppa Interamericana,
nella quale si affrontavano i
vincitori della Coppa Libertadores e
della CONCACAF Champions' Cup e la
CAF e la AFC la Coppa dei Campioni
afro-asiatica (o Coppa
Intercontinentale Africa-Asia) dal
1986 al 1998.
I trionfi delle squadre italiane
nelle competizioni ufficiali UEFA e
FIFA:
Coppa dei Campioni (Champions League):
Milan (7), Inter (3), Juventus (2).
Coppa delle Coppe: Milan (2), Parma
(1), Fiorentina (1), Sampdoria (1),
Juventus (1), Lazio (1).
Coppa UEFA (Europa League): Juventus
(3), Inter (3), Parma (2), Napoli
(1).
Coppa Intertoto: Bologna (1),
Juventus (1), Udinese (1), Perugia
(1).
Supercoppa Europea: Milan (5),
Juventus (2), Parma (1), Lazio (1).
Coppa Internacontinentale: Milan
(3), Inter (2), Juventus (2).
Mondiale per Clubs: Milan (1), Inter
(1).
Oltre ai tornei ufficiali, in
periodo pre-campionato ogni stagione
vengono disputati numerosi tornei
amichevoli internazionali di
prestigio, come l'International
Champions Cup e tanti altri.
Clicca qui
per vedere le immagini della finale
di Champions League del 2003 fra
Milan e Juventus.
Il Milan
che ha
conquistato
la Champions
League nel
2007.
Sono due i tornei internazionali
ufficiali giovanili organizzati da
FIFA e UEFA:
La Blue Stars/FIFA Youth Cup
(letteralmente Coppa della gioventù)
è una competizione calcistica
internazionale per squadre giovanili
(Under 19). Il torneo si svolge ogni
anno a Zurigo in primavera. La
squadra più titolata è il Manchester
United con 18 titoli. Sei le squadre
italiane ad aver vinto il torneo:
Milan (2), Roma (2), Genoa (1),
Atalanta (1), Inter (1) e Cremonese
(1).
L'UEFA Youth League (letteralmente
Lega UEFA della Gioventù) è un
torneo calcistico giovanile europeo
per squadre di club maschili
Under-19 che si tiene a partire
dalla stagione 2013-2014. Si svolge
da settembre ad aprile. Il lancio
della competizione segue una
richiesta fatta nel 2010 dai club e
arriva in seguito alla
collaborazione tra la European Club
Association (ECA) e altri portatori
di interessi. La UEFA in precedenza
aveva organizzato una partita
Under-18 tra le squadre primavera
delle due finaliste della Champions
League 2009-2010 nel maggio 2010,
ovvero Inter e Bayern Monaco. La
sfida vide la squadra nerazzurra
imporsi per 2-0 grazie ad una
doppietta di Alibec. L'edizione del
2010, nota come Champions Under-18
Challenge, si può dunque considerare
antesignana della UEFA Youth League.
La competizione è pensata come una
versione giovanile della ben più
nota UEFA Champions League:
l'accesso alla fase a gironi è,
infatti, riservato alle formazioni
Under-19 delle squadre che si sono
qualificate alla fase a gironi della
competizione maggiore. L'obiettivo
della competizione è far acquisire
maturità ed esperienza
internazionale ai giovani calciatori
al fine di un miglior inserimento,
in futuro, nelle squadre maggiori.
Già nel 2010 alcuni club europei
avevano creato la NextGen Series,
con struttura e obiettivi molto
simili. Tale competizione non è,
però, mai stata riconosciuta dalla
UEFA e si distingueva, inoltre,
dall'essere accessibile su invito,
senza alcun meccanismo di
qualificazione. Nessuna squadra
italiana ad oggi è riuscita a
conquistare questo torneo (miglior
piazzamento la semifinale raggiunta
dalla Roma nella stagione 2014-15).
Dall'Under 20 fino alla
categoria Pulcini poi ci sono una
serie infinita di Tornei
Internazionali; due fra i più
importanti al mondo sono il Torneo
di Viareggio (Coppa Carnervale)
nella categoria Under 19, e la
Danone Nations Cup in quella Under
12.
Clicca qui
per guardare il filmato della finale
della UEFA Youth League 2019.
La
Juventus
Primavera
che ha
trionfato
nella Coppa
Carnevale di
Viareggio
nel 2016.
L'attività dei Veterani viene svolta dai principali clubs italiani: Milan Glorie, Juventus Legends, Inter Forever, Roma Legends, Bologna Legends. Partite amichevoli benefiche e tornei internazionali contro le formazioni più gloriose d'Europa e del Mondo. Vi sono poi molti tornei per veterani a livello amatoriale (over 35, Over 40, Over 50..). Clicca qui per guardare le immagini dell'Unesco Cup 2015.
Le
leggende
dell'Inter
Forever
impegnati in
una gara in
Inghilterra.
Le donne hanno giocato a calcio fin
dalla prima partita di calcio
femminile tenutasi a North London
nel 1895. Inizialmente, in
particolare nel Regno Unito, era
associato a partite di beneficenza e
all'esercizio fisico. Questa
percezione cambiò decisamente negli
anni settanta, quando il calcio
femminile fu ufficialmente
riconosciuto come sport alla pari di
quello maschile. Il calcio femminile
è in diversi paesi lo sport di
squadra femminile principale e uno
dei pochi con serie
professionistiche. La crescita del
calcio femminile professionistico ha
visto il lancio di competizioni, sia
nazionali che internazionali,
speculari al calcio maschile. Il
periodo d'oro del calcio femminile è
collocabile all'inizio degli anni
venti del XX secolo, quando il
numero di spettatori in alcune
partite raggiunse le 50.000 unità.
Tutto ciò fu fermato il 5 dicembre
del 1921 quando la Federazione
calcistica dell'Inghilterra bandì il
gioco del calcio femminile dai campi
utilizzati dai propri club. Il bando
fu rimosso nel dicembre del 1969 e
la UEFA votò per il riconoscimento
ufficiale del calcio femminile nel
1971. La FIFA Women's World Cup (il
campionato mondiale di calcio
femminile) fu inaugurato nel 1991 e
da allora viene tenuto ogni quattro
anni.
La nazionale di calcio femminile
dell'Italia è la selezione maggiore
femminile di calcio della
Federazione Italiana Giuoco Calcio,
che rappresenta l'Italia nelle varie
competizioni ufficiali o amichevoli
riservate a squadre nazionali. Come
membro dell'UEFA partecipa a vari
tornei di calcio internazionali,
come al Campionato mondiale FIFA,
Campionato europeo UEFA, ai Giochi
olimpici estivi e ai tornei ad
invito come l'Algarve Cup o la
Cyprus Cup. La nazionale femminile
giocò la sua prima partita il 23
febbraio del 1968 a Viareggio,
contro la Cecoslovacchia, ma non
faceva ancora parte della
Federazione Italiana Calcio
Femminile, che nacque solo l'11
marzo a Viareggio. Fin dagli inizi
disputò i vari tornei continentali
ed internazionali che in quegli anni
nacquero in Europa e nel mondo,
ottenendo anche discreti successi.
Con la nascita dei campionati
europei (1984), organizzati dalla
UEFA (miglior risultato dell'Italia
il secondo posto nel 1993 e nel
1997), ed in seguito dei campionati
mondiali (nel 1991 e 2019 il miglior
risultato ottenuto con
l'eliminazione ai quarti di finale),
organizzati dalla FIFA, le massime
competizioni internazionali
femminili divennero equivalenti di
quelle maschili. La nazionale
femminile invece non si è mai
qualificata per i Giochi Olimpici.
Clicca qui
per rivedere il cammino delle
azzurre al mondiale francese nel
2019.
La
Nazionale
Femminile
che ha
partecipato
al
Campionato
del Mondo in
Francia nel
2019.
La Nazionale Universitaria Femminile è nata nel 2019 in vista delle Universiadi di Napoli (dove ha ottenuto un 7° posto finale), ed è composta principalmente da calciatrici della Nazionale Under 23 Femminile. Possono essere convocate in Nazionale le ragazze iscritte all’anno accademico universitario in corso o che si sono laureate nel 2018.
Le
azzurre
dell'Universitaria,
7°
classificate
alle
Universiadi
del 2019.
E’ insieme all’Under 16 l’ultima nata tra le nazionali femminili, una selezione che si pone l’obiettivo di far maturare le ragazze nel passaggio dall’attività giovanile a quella senior; partecipa a gare amichevoli e tornei internazionali, come quelli di La Manga e Algarve.
Le
azzurre
dell'Under
23 impegnate
nel Torneo
di La Manga
del 2019.
La Nazionale di calcio femminile dell'Italia è la rappresentativa calcistica femminile dell'Italia formata da giocatrici al di sotto dei 19 anni, ed è posta sotto l'egida della Federazione Italiana Giuoco Calcio. L'Italia si è laureata Campione d’Europa nel 2008. Un'impresa storica quella della squadra guidata da Corrado Corradini, in una manifestazione alla quale hanno partecipato le migliori nazionali femminili Under 19. Come membro della Union of European Football Associations (UEFA) partecipa anche al campionato mondiale FIFA Under-20; i risultati ottenuti nel campionato europeo Under-19 sono utilizzati per accedere al mondiale con una squadra Under-20. Nella sua storia sportiva l'Italia è riuscita a qualificare una sua formazione ad un campionato mondiale all'edizione di Thailandia 2004, l'unico torneo mondiale del periodo riservato alle formazioni Under-19, e a quella di Giappone 2012, venendo in entrambe le occasioni eliminata alla fase a gironi. Clicca qui per guardare la preparazione della nazionale all'europeo del 2017.
Le
azzurrine
dell'Under
19 impegnate
nel 2015.
La Nazionale Under-17 di calcio femminile dell'Italia è la rappresentativa calcistica femminile dell'Italia formata da giocatrici al di sotto dei 17 anni, ed è posta sotto l'egida della Federazione Italiana Giuoco Calcio; partecipa ogni anno alle qualificazioni per il Campionato Europeo (miglior piazzamento, il terzo posto nel 2014) . Ha conquistato un posto nella storia grazie al terzo posto nel Campionato del Mondo FIFA 2014 in Costa Rica. Clicca qui per vedere l'impresa delle azzurrine al Mondiale 2014.
-La
Nazionale
Under 17
femminile
del 2019.
La Nazionale Under 16 è la più giovane delle squadre nazionali femminili, ultima nata insieme con l’Under 23 nell’ambito del programma di sviluppo del calcio in rosa portato avanti dalla FIGC; partecipa a gare amichevoli e tornei internazionali (torneo di Sviluppo UEFA e torneo delle nazioni di Gradisca d'Isonzo).
Le
azzurrine
dell'Under
16 impegnate
in una gara
nel 2016.
La UEFA Women's Champions League è la massima competizione calcistica europea per club, istituita dalla UEFA nella stagione 2001-02 con il nome di UEFA Women's Cup. Omologo femminile della UEFA Champions League, è riservata alle squadre classificatesi ai primi posti nei rispettivi campionati nazionali europei. È talora denominata Women's European Cup, per attestare il suo stato di unica competizione UEFA per i club femminili di calcio, mentre il formato della UEFA Champions League maschile non è ancora economicamente praticabile. Vengono iscritte al torneo le società vincitrici dei rispettivi tornei nazionali, siano essi un campionato o una coppa (se non è prevista una lega nazionale). Sono riservati due posti per le prime dodici federazioni nazionali nel coefficiente UEFA, mentre tutte le altre possono iscrivere una sola squadra. Nella stagione 2007/08 il Bardolino Verona ha ottenuto il miglior risultato di sempre per le squadre italiane, raggiungendo le semifinali della competizione. Nei periodi estivi "pre-campionato" vengono inoltre organizzati alcuni incontri amichevoli e tornei internazionali di prestigio. Clicca qui per osservare le immagini della finale di Champions League Femminile 2017.
La
Fiorentina
Women's che
ha
partecipato
alla
Champions
League
Femminile
201718.
A livello giovanile femminile esistono vari tornei internazionali che comprendono tutte le varie categorie, dall'Under 20 fino alle più piccole adolescenti. Fra I tornei più prestigiosi troviamo quelli di Mentone, Lugano, Arco di Trento, Sanremo, Viareggio, Gallini, Steka Cup, Ascona etc..
Le
Giovanissime
dell'Inter
femminile
che hanno
conquistato
il Torneo
Internazionale
di
Ciliverghe
nel 2019.
I premi
elencati di
seguito sono
per un
singolo
giocatore.
Esso (come
anche
descritto in
seguito) è
il giocatore
più forte
della
stagione
calcistica
solare (da
gennaio a
dicembre) o
agonistica
(da luglio a
giugno).
Il "Pallone
d'Oro" è un
premio che
viene
assegnato
nel mondo
del calcio;
è stato
istituito
nel 1956
dalla
rivista
sportiva
francese
France
Football. Il
premio viene
assegnato
annualmente
al giocatore
che più si è
distinto
nella
stagione
precedente
militando in
una squadra
associata
all'UEFA.
Secondo il
regolamento
fino al 1995
il giocatore
doveva anche
essere di
nazionalità
europea per
poter
aspirare al
titolo ma da
allora
questa
distinzione
è stata
superata per
cui possono
concorrere
al premio
anche
giocatori di
nazionalità
extra-europea.
La votazione
per il
premio viene
effettuata
da un gruppo
di
giornalisti
sportivi
europei. I
criteri per
l'assegnazione
del premio
sono
descritti
nell'articolo
10 del
relativo
regolamento:
Insieme
delle
prestazioni
individuali
e di squadra
durante
l'anno preso
in
considerazione,
valore del
giocatore
(talento e
fair play),
carriera e
personalità,
carisma. A
questo
riconoscimento
sportivo
viene spesso
mossa la
critica di
premiare
prevalentemente
giocatori di
attacco o di
centrocampo,
penalizzando
in questo
modo
giocatori
della
difesa,
inclusi i
portieri.
Sono ben 5 i
giocatori
italiani che
hanno
conquistato
questo
premio (Omar
Sivori,
Gianni
Rivera,
Paolo Rossi,
Roberto
Baggio e
Fabio
Cannavaro).
La Scarpa
d'Oro è un
riconoscimento
calcistico
per i
giocatori
che, durante
la stagione
calcistica,
hanno
ottenuto il
miglior
punteggio
calcolato
moltiplicando
il numero di
reti messe a
segno in
partite di
campionato
per il
coefficiente
di
difficoltà
del
campionato
stesso.ad
esempio in
Italia,Spagna,Inghilterra
e Germania
ogni goal
messo a
segno vale 2
punti invece
in tutti gli
altri
campionati
d'Europa
ogni goal
vale 1punto
e mezzo.
Fino alla
stagione
1990 veniva
preso in
considerazione
il mero
numero di
segnature,
permettendo
così la
vittoria del
trofeo a
giocatori
più o meno
sconosciuti
che
militavano
in
competizioni
nazionali di
dubbia
difficoltà.
Dal 1990-91
al 1995-96
il premio
non è stato
assegnato.
Con
l'introduzione
(dal 1996)
della
ponderazione
in base al
coefficiente
UEFA, la
"Scarpa
d'oro" è
stata vinta
da grandi
attaccanti.La
"Scarpa
d'oro" viene
vinta dai
migliori
attaccanti
d'Europa.
Fino al 1995
a poter
vincere
questo
ambito
premio
potevano
essere solo
giocatori
militanti in
Europa e di
nazionalità
europea.
Invece dal
1996 fino ad
adesso la
"Scarpa
d'oro" viene
vinta dai
giocatori
che militano
in squadre
europee e
non serve
che
anch'essi
siano di
nazionalità
europea. Due
gli italiani
a
conquistare
il premio:
Luca Toni e
Francesco
Totti.
Dopo il
Campionato
del Mondo,
si danno
anche altri
premi,
simili a
quelli
normali:
Pallone
d'oro al
miglior
giocatore
del
Mondiale,
Scarpa d'oro
al
capocannoniere
del Mondiale
e Premio
Guanto D'
Oro al
miglior
portiere.
Ci sono poi
ancora tanti
altri premi
e
riconoscimenti
assegnati a
personaggi
appartenenti
o legati al
mondo del
calcio
oppure a
squadre di
calcio (al
di fuori dai
trofei vinti
nelle
competizioni):
FIFA Puskás
Award (best
Goal of the
Year), FIFA
World Coach
of the Year,
FIFA World
Player of
the Year,
European
Golden Boy,
European
Golden Girl,
Premio
internazionale
Giacinto
Facchetti,
FIFA Fair
Play Award,
FIFA FIFPro
World XI,
FIFA Order
of Merit,
FIFA
Presidential
Award,
Futsal Best
Player,
Giovane
dell'anno
della PFA,
Globe Soccer
Awards,
Golden Foot,
Guerin
d'oro,
Miglior
allenatore
dell'anno
IFFHS,
Miglior
arbitro
dell'anno
IFFHS,
Miglior
calciatore
del XX
secolo IFFHS,
Miglior
commissario
tecnico
dell'anno
IFFHS,
Miglior
costruttore
di gioco
dell'anno
IFFHS,
Miglior
marcatore
dell'anno
IFFHS,
Miglior
portiere
dell'anno
IFFHS,
Migliori
club del XX
secolo FIFA,
Migliori
club del XX
secolo per
ogni
continente
IFFHS,
Riconoscimenti
accessori al
campionato
mondiale di
calcio
Under-20,
Onze d'or,
Squadra
dell'anno
UEFA,
Squadra
della
stagione
della UEFA
Champions
League,
Squadra
della
stagione
della UEFA
Europa
League, The
Best FIFA
Goalkeeper,
The Best
FIFA Women's
Player,
Trofeo
Bravo, UEFA
Club
Football
Awards, UEFA
Club
Footballer
of the Year,
UEFA Golden
Jubilee Poll,
UEFA Jubilee
Awards, UEFA
Men's Player
of the Year
Award, UEFA
President's
Award, UEFA
Women's
Player of
the Year
Award.
Roberto
Baggio,
Pallone
d'Oro nel
1993.